Campo da golf o energia pulita? Trump contro la Scozia

Il miliardario statunitense ha ingaggiato una battaglia legale contro l'amministrazione di Aberdeen, la città scozzese che avrebbe dovuto ospitare un suo resort con un enorme "green", e che ha scelto di costruire un parco eolico per coprire il fabbisogno energetico con fonti rinnovabili. Tra sentenze e campagne mediatiche vedremo chi la spunterà
Lungomare di Aberdeen

Che le acque in questo periodo siano particolarmente agitate in Scozia è un dato di fatto che richiama alla mente il carattere burrascoso del Mare del Nord che la bagna. Non bastasse l’imminente referendum sull’indipendenza scozzese che si terrà nel settembre prossimo e che sta dividendo la nazione tra favorevoli e contrari, in questi mesi si sta consumando anche una furiosa battaglia tra il miliardario statunitense Donald Trump ed il governo scozzese.

L’inizio della vicenda risale al 2006 quando il magnate statunitense acquistò più di 560 ettari di terreno nei pressi della città di Aberdeen per costruire un lussuosissimo resort dotato di un campo da golf adatto ad ospitare prestigiosi trofei internazionali. Un ambizioso progetto completato, ma con ulteriori investimenti programmati, ed il cui risultato può essere ammirato sul sito web ufficiale http://www.trumpgolfscotland.com.

Allo stesso tempo però il ministro scozzese Alex Salmond firmava il decreto che autorizzava la costruzione di un innovativo e imponente parco eolico offshore ad un miglio e mezzo a largo della baia di fronte al terreno acquistato da Trump. L’impianto, dalla capacità stimata di 100MW, una volta completato avrà la capacità di fornire energia elettrica pulita a circa 68.000 famiglie nella zona di Aberdeen coprendo circa la metà del fabbisogno per usi domestici della città. Un importante passo avanti nella politica “green” che il premier Salmond stà portando avanti con la dichiarata ambizione di arrivare entro il 2020 alla copertura del fabbisogno energetico nazionale tramite fonti rinnovabili.

Il miliardario statunitense ha reagito in maniera indispettita a tale decisione del governo scozzese sostenendo che il parco eolico deturpa il paesaggio circonstante il suo resort compromettendone l’esclusività ed accusando anche lo stesso Salmond di esser venuto meno alle rassicurazioni che a suo tempo aveva dato sul fatto che  nessun parco eolico sarebbe stato costruito nell’area circonstante.

Ben presto si è passati dalle parole alle carte bollate, con i legali di Trump che chiedevano la soppressione del progetto, finanziato tra l’altro dalla potente multinazionale francese Technip. Lo stesso Trump non ha mancato di sfruttare tutta la sua potenza mediatica per tentare di convincere l’opinione pubblica che le pale eoliche deturpano il paesaggio, asserendo anche che sono la causa dell’uccisione di molti volatili e che, essendo per lo più fabbricate in Cina, spostano capitali verso l’Oriente. La disputa ha assunto toni talmente accesi da richiamare un vasto interesse da parte dei media tanto che il regista britannico Anthony Baxter nel 2011 ha realizzato un documentario dal titolo “You have been Trumped” per raccontare la battaglia in corso tra Trump e le autorità scozzesi. Malgrado la diffida dei legali di Trump il documentario è stato trasmesso dalla BBC ed ha di seguito ricevuto numerosi riconoscimenti dalla critica.

La vicenda ha preso di recente una piega negativa per il miliardario americano che ha visto rigettate tutte le sue istanze contro la costruzione del parco eolico offshore e non ultima anche la sua azione legale volta a dimostrare che Salmond non ha mantenuto un ruolo super partes nella vicenda. Dal suo canto Trump ha dato un chiaro segnale alle autorità scozzesi sulle sue future intenzioni congelando tutti gli investimenti nella zona di Aberdeen e dirottando capitali freschi ed importanti verso nuovi progetti in Irlanda. La mossa non ha tardato ad avere gli effetti sperati provocando la reazione di chi in Scozia sostiene che la fuga di capitali stranieri poteva essere evitata spostando la località prescelta per costruire il parco eolico.  La partita è ancora aperta e l’esito non ancora scontato: riuscirà la spinta “green” voluta da Salmond a prevalere sul “big money” statunitense?

 

Gabriella Tamburello è presidente dell'Associazione Culturale LiveOil

 

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