Autostrade liguri in tilt, cosa sta succedendo?

Rimbalzo di responsabilità tra Regione Liguria e Comune di Genova contro il governo nazionale. Nel frattempo il comparto economico turistico e il porto genovese continuano a soffrire
Autostrade Liguria foto Campo Antico

Ogni giorno ci sono file chilometriche di automobili sulle autostrade liguri. Autostrade per l’Italia (Aspi) Aspi ha predisposto un piano di lavoro per completare, entro il 30 giugno, la prima fase delle ispezioni e degli interventi di manutenzione delle gallerie della rete ligure.

L’aumento dei cantieri, unito agli spostamenti del popolo delle seconde case in Liguria, soprattutto piemontesi e lombardi, ha comportato il tilt della rete autostradale. E questo va avanti dal 3 giugno, data in cui sono stati riaperti i confini regionali dopo la fase di lockdown.

Il presidente della Regione, Giovanni Toti, e il sindaco di Genova, Marco Bucci, si sono appellati al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli per trovare una soluzione e hanno rimarcato la strategicità della rete autostradale a inizio estate in una regione in cui il turismo balneare rappresenta un settore chiave dell’economia. L’accusa è il mancato sfruttamento della fase 1 per portarsi avanti con i lavori. Il governo si difende affermando che l’imprevisto pandemia ha fatto slittare le operazioni e durante il lockdown hanno potuto solo indire le gare d’appalto. Il gruppo consiliare del Partito democratico ha accusato il presidente Toti di non essere stato abbastanza efficace a convincere Aspi ad anticipare i lavori durante la fase 1 e di non aver intensificato il trasporto su rotaia per cercare ovviare al blocco di quello su strada.

Lo scontro politico

Il piano di lavoro, presentato a inizio mese in Regione, ha l’obiettivo di porre rimedio ai problemi strutturali della rete regionale, emersi dopo il crollo del ponte Morandi. «Il ministero non sa assumersi una responsabilità, non sa assumere un piano ragionevole, come se di colpo un soggetto trascurato per molti anni venisse curato con tutte le medicine che non ha mai preso in un solo giorno. Chi ha pensato tutto questo ha bisogno di uno psichiatra, non di un posto al ministero», ha commentato Toti.

Bucci ha espresso la sua preoccupazione per il danno d’immagine che la Regione sta subendo: «Un brutto biglietto da visita per un territorio costituito da comunità locali che vivono principalmente di turismo, che vogliono ripartire al meglio dopo un lungo lockdown».

Accuse che tornano indietro sottoforma di mancata capacità contrattuale con Autostrade e di mancata ricerca di soluzione alternative: « A fronte del continuo caos che sta colpendo le autostrade liguri e visto che la regione Liguria non è stata in grado di convincere Aspi ad anticipare nemmeno uno di questi interventi durante il lockdown e non ha neppure provato a costruire un tavolo di concertazione con Rfi, Trenitalia, le aziende del tpl (trasporto pubblico locale ndr.), Anas e Aspi, ci aspettiamo che la giunta ligure lavori con province, città metropolitana e comuni per offrire una valida alternativa ai pendolari, incrementando il trasporto pubblico». A dirlo è il gruppo consiliare del Partito democratico della regione Liguria.

Salta il Consiglio regionale: «Autostrade risarcisca»

La pessima viabilità ha creato disagi anche al normale svolgimento delle attività del consiglio regionale. Il 9 giugno la seduta è saltata: molti consiglieri sono rimasti imbottigliati nel traffico. Il capogruppo regionale del Movimento 5 stelle ha invocato il rimborso da parte di Autostrade: «È indubbio che la paralisi di questa mattina è l’ennesimo episodio inaccettabile in una regione che convintamente vuole ripartire. Una paralisi che oltre a danneggiare i cittadini, ha arrecato un gravissimo danno al consiglio regionale, la cui convocazione odierna è saltata perché molti consiglieri sono rimasti bloccati nel traffico. Ricordo che il costo del consiglio è di 8 mila euro e dovrebbe essere imputato ad Autostrade».

Il porto

Le autostrade intasate stanno mettendo in difficoltà il settore dei trasporti marittimi. Il fatto che la merce non arrivi in tempo in porto significa che perde l’imbarco, con i conseguenti extra costi e reclami. In una nota di Assagenti (Associazione agenti raccomandatari mediatori marittimi agenti aerei) firmata dal presidente Alberto Banchero e destinata ad Autostrade si legge: «Per quanto tempo gli esportatori italiani che, ricordiamolo, stanno ripartendo faticosamente dopo il periodo pandemico, potranno sopportare questa situazione prima di cambiare porto di imbarco? E fino a quando le stesse compagnie di navigazione potranno continuare a scalare in un porto la cui fragilità infrastrutturale conclamata non garantisce il regolare afflusso di merci?»

 

 

 

 

 

 

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