Atlante online

Aggiornare i mutamenti che avvengono sul pianeta? Sul web si può.
Mappamondo

Un tempo era un divertente gioco tra fratelli: chi conosceva più capitali straniere si aggiudicava la sfida. Poi, con la caduta del muro, le cose si sono un po’ complicate. Facciamo una prova? Ditemi le capitali dell’Asia centrale e nell’ordine: quelle di Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e infine Uzbekistan… Don’t worry, non le sa nessuno a parte coloro che provengono da quei Paesi e qualche fanatico di geografia.

 

Non solo. Al mondo vi sono più di trenta conflitti armati tra Stati che ridisegnano continuamente mappe e territori. Altrettante secessioni. Il Sud Sudan, per esempio. Ad oggi nessun atlante cartaceo ha disegnato il Sud Sudan, che è riconosciuto a pieno titolo dalle organizzazioni internazionali (Unione africana e Onu) e le cancellerie di tutto il mondo.

 

Terzo e ultimo esempio. Alzi la mano chi sa dirmi i confini della Transnistria. Eppure è uno Stato, anche se non riconosciuto. In effetti si tratta di una striscia di terra situata tra l’Ucraina e la Moldavia. Ha le sue dogane, i suoi passaporti, batte moneta e una popolazione che è due volte quella dell’Islanda. Una sorta di porto franco.

Tutto ciò fa disperare editori, insegnanti e studenti. A inizio scuola, questi ultimi si recano in libreria per acquistare l’ultima versione dell’atlante che, vista la rapida evoluzione del mondo geopolitico, riporta mappe e informazioni già datate. Non potrebbe essere altrimenti.

 

Gli atlanti cartacei, con la vecchia visione eurocentrica (Europa sempre al centro del planisfero) disegnata da Mercatore nel 1569, descrivono un mondo che non c’è più. Un mondo che sbilanciava il Nord con il Sud. Coraggio; alzatevi in piedi. Prendete una cordicina e misurate la distanza tra l’equatore e il polo Sud nella mappa a parete a voi più vicina. Ora fate la stessa operazione tra l’equatore e il polo Nord. Visto? Il Nord è di gran lunga più rappresentato del Sud. Cosa significa per l’immaginario dei nostri ragazzi seduti a scuola

per ore con il planisfero appeso? Esatto. Il Nord del mondo è più grande del Sud e, quindi, più importante, più e più.

 

Ed è per questo che accanto alle map di Internet (anch’esse falsate da un algoritmo che dà più estensione al Nord che al Sud) abbiamo affiancato nell’atlante online la carta di Peters. Le foto che emergono dalle mappe satellitari ci fanno vedere radiosi grattacieli accanto a slum e baraccopoli. Un mondo più vicino al reale e che ci aiuta a “stare al mondo”. A ridimensionare la grandeur che abbiamo appreso, spesso inconsciamente, dai banchi di scuola e non solo.

 

Badate bene che l’immaginario collettivo è importante. È il costrutto per ritenere se quell’attore può sedere a quel tavolo o meno. Finché avremo rappresentazioni distorte della realtà, non potremo avere una rappresentazione mentale di essa e ci viene così naturale, per esempio, escludere dai summit dei grandi della terra territori come la Cina, l’India, il Brasile, il Sudafrica e la Nigeria.

 

I rapporti annuali dell’Undp ci disegnano un mondo in continua evoluzione ove l’arretratezza di ieri di alcuni Paesi corrisponde alle tigri di oggi. E viceversa. Insomma, per racchiudere e aggiornare tutti questi dati, la carta non ce la fa più.

Quindi? Si è tentato di farlo online (atlante.unimondo.org) basandosi su Google maps. Si tratta di uno strumento cartografico perfettibile e infedele (come tutti gli strumenti) che, nel rappresentare la terra, risponde a bisogni pratici. Esso ci parla del posto che noi e gli altri occupiamo nel mondo, consentendo di stabilire la propria posizione, individuare direzioni, muoversi tra punti e scoprire relazioni tra oggetti di riferimento conosciuti e sconosciuti. Nel combinare differenti livelli d’informazione: mentre fissa un ordine tramite l’appropriazione simbolica delle realtà sociali e territoriali, orienta la lettura dei fenomeni geografici naturali e umani.

 

Questo strumento è composto da due montagne d’informazioni. La prima per la scuola primaria (em.atlante.unimondo.org) e la seconda per la scuola secondaria (atlante.unimondo.org). Circa 200 Stati vengono descritti a partire da un pulsante piuttosto noioso ma dal quale non possiamo prescindere: “Conosci”. Qui si entra nella carta d’identità di uno Stato per conoscere confini, fiumi, laghi, capitale, abitanti, data d’indipendenza, ecc.

 

Il secondo pulsante è molto più interessante: “Esplora”. Qui si può entrare più nello specifico esplorando l’ambiente, lo sviluppo, i diritti, guerra e pace, politica, informazione e media. Vagonate d’informazioni che sono aggiornate day by day dalle news del portale di Unimondo. L’atlante è stato finanziato dal Miur (Ministero dell’istruzione) in collaborazione con Itis A. Avogadro di Torino. Buona navigazione.

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