Ante omnia

Ante omnia

«Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18,20). Questa parola ha accompagnato Chiara Lubich fin dal momento della sua scoperta, nell’arco di tutta la sua vita. Negli ultimi anni poi, ha messo in luce come tutti gli aspetti della sua ricca spiritualità avevano come scopo di rendere presente Gesù fra i cristiani disposti, con l’amore reciproco, a lasciarlo vivere tra loro. La lettera qui pubblicata, indirizzata a padre Bonaventura Marinelli Ofm, testimonia l’esperienza già fatta nel 1948 della presenza del Risorto che è “Gesù in mezzo”.

 

 

Trento, 27 dicembre 1948

Che tutti siano Uno!

 

Padre Bonaventura,

 

Veramente grande, grande, grande è il Signore!

La sua letterina di oggi ci ha riempito di gioia.

Dunque anche nel Collegio internazionale Via Sicilia 159 è Gesù in mezzo a quattro cuori fatti ormai un cuor solo!

“Gesù buono, Gesù infinito Amore che sei fra i quattro cuori dei nostri fratelli in Roma, ricevi tutta la nostra gioia!

Noi di fronte a ciò che stai facendo   come al solito non sappiamo far altro che restar mute in adorazione del tuo Amore sviscerato!

Noi che Ti portiamo fra noi da anni e che abbiamo visto i miracoli della tua Onnipotenza, non possiamo non gridarti:

Cresci gigante fra quei cuori sacerdotali ed in quei cuori distendi l’amorevolissima carezza del tuo Amore a tutte le anime che circondano il piccolo tuo Regno ed accogli in esso quanti più puoi! La felicità che noi proviamo nell’Unità che ci hai donato, morendo, la vogliamo dare a tutte le anime che sfioreranno le nostre! Noi non possiamo tenerla solo per noi giacché molti, molti hanno fame e sete di questa piena pace, di questo gaudio infinito!

Usa di noi, squarcia il nostro cuore, il nostro corpo, tutti noi stessi perché Tu solo viva in noi. Nulla temiamo. Tutto attendiamo, tutti i dolori, gli spasimi, la morte.

Abbiamo scelto per nostro tutto Te sulla Croce, nel massimo abbandono e ci dai il Paradiso in terra.

Sei Dio, Dio, Dio”.

 

______

 

Padre, non ho tempo, oggi, per scriver loro come desidererei. Certo è che non finirei più…

Ciò che mi dà serenità e sicurezza è il sapere che Gesù è fra loro ed Egli dirà loro tutto quello che ha detto a noi in questi anni di vita d’unità.

Oh! sapesse, sapesse! Alle volte il cuore è talmente gonfio che minaccia di scoppiare!

Che gioia che Gesù, unico nostro Tesoro, unica Sapienza, unica Gioia, unica Fonte di Vita (di quella Vita che piace a noi!) è fra loro, come è fra noi!

Adesso non manca loro nulla!

Solo stiano attentissimi agli attentati di Satana all’Unità. Lo dico loro per esperienza che le farà tutte per romperla. Egli lo sa che l’Unità è onnipotente e che le anime consumate in uno sono perdute assolutamente per lui.

Quindi: ANTE OMNIA (anche se in quest’omnia ci fossero le cose più belle, le più sacre: come la preghiera, come il celebrar la Santa Messa, ecc. ecc.) SIANO UNO! Allora non saranno più loro ad agire, a pregare, a celebrare… ma sempre Gesù in loro!

L’Unità è la palestra della santità. È il trionfo della carità. È Paradiso raggiunto, anche se siamo sempre sulla terra e quindi “in militia” per mantenerci uno e per consumare altre anime in uno!

La loro prima responsabilità è che tutti i Cappuccini siano uno! Senza escludere gli altri prossimi che il Signore mette loro accanto.

Muoiano, muoiano completamente nel Gesù fra loro!

Tutto abbiano in comune: si donino a vicenda con generosità tutto il loro!

Allora Gesù ad uno ad uno consumerà i fratelli che vivono loro accanto e preparerà quelli lontani all’Unità.

Come ogni oggetto che passa accanto ad un risucchio del mare o d’un lago è irreparabilmente trascinato nel vortice! (il risucchio è formato dall’incontro di due correnti!… non è anche questo il simbolo dell’unità?) così ogni anima che incontra Gesù (il Gesù fra noi) sarà irreparabilmente perduta nel suo Amore.

Auguro loro che il Gesù fra loro tenda le reti nel gran mondo cappuccino e quotidianamente la pesca sia miracolosa!

 

______

 

Il ’49 sia ricco per tutta l’Unità di ogni benedizione.

I fratelli e le sorelle di Trento salutano strafelici il nuovo piccolo Regno d’Unità.

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