Amministrative in Francia, sinistra ko

Hollande ha raggiunto il livello di popolarità più basso mai registrato da un presidente della Repubblica. In aumento l'astensione degli elettori, in particolare dei simpatizzanti di sinistra, mentre a livello locale cresce la diffusione del Fronte nazionale di Marine Le Pen
Il presidente francese Francois Hollande

I risultati del ballottaggio delle elezioni amministrative in Francia hanno confermato e perfino rafforzato le tendenze emerse al primo turno. Non si tratta tanto di contare i Comuni che hanno cambiato colore politico, ma di capire il significato di quello che è stato un vero e proprio sconvolgimento.

L'alto tasso di astensione registrato (non ha infatti votato un terzo degli aventi diritto), nonostante gli sforzi di tutti i candidati per mobilizzare le rispettive truppe, conferma il crescente allontanamento dei cittadini da una politica che si fa notare solo per le controversie e la lontananza dalle necessità quotidiane della gente.

Il dato più evidente che emerge da queste amminsitrative, comunque, è il ritorno in grande stile nelle città dell'"onda blu", cioè della destra, che era stata eliminata sei anni fa dai socialisti. Da qui, la clamorosa sconfitta della sinistra e, in particolare, dei socialisti. Nonostante sia al potere da meno di due anni, il presidente Hollande ha raggiunto il tasso di popolarità più basso mai registrato finora da un presidente della Repubblica. I motivi di questa disaffezione sono semplici: troppe promesse non mantenute, in particolare nel campo dell'occupazione, un aumento delle imposte che ha colpito soprattutto le classi medie, poca chiarezza nelle esternazioni dei ministri. Infine, l'attuazione di promesse che non erano certo una priorità per i francesi, come ad esempio i "matrimoni per tutti".

Da sottolineare, a questo proposito, che sono proprio i simpatizzanti di sinistra che hanno maggiormente disertato le urne: non volendo votare a destra, ma delusi dalla politica dei socialisti, hanno deciso di non votare per nulla. Volendo fare comunque un bilancio, possiamo dire che il partito socialista ha perso 155 Comuni. Curiosamente, la città di Lourdes è in controtendenza col resto del Paese; nella città del santuario mariano, infatti, è stato eletto un sindaco di sinistra al posto di quello di destra uscente.

Nel commentare le amministrative francesi, non si può infine non parlare del successo ottenuto dal Fronte nazionale, o piuttosto dal Movimento blu-Marine lanciato da Marine Le Pen, per cancellare gli estremismi violenti e razzisti che avevano, invece, caratterizzato la politica promossa da suo padre, Jean-Marie Le Pen.

Va notato che negli ambienti più popolari la corrente di Marine Le Pen ha, in molti casi, rimpiazzato il Partito comunista, che è praticamente crollato assieme al Muro di Berlino. Il Movimento blu-Marine è infatti molto presente nel Sud della Francia, che era il luogo in cui erano approdati, spesso in condizioni di grande povertà, i rifugiati francesi provenienti dall'Algeria e dove ancora oggi si ritrovano gli immigrati algerini in cerca di lavoro. Praticamente una miscela esplosiva.

Il Fronte nazionale, comunque, ha conquistato un buon numero di città (11 Comuni) e uno dei nuovi sindaci ha solo 26 anni. Tuttavia una cosa sono le elezioni amministrative, un'altra le elezioni politiche; ma la presenza di questo partito di estrema destra nei consigli degli enti locali sicuramente contribuirà a rendere più difficile l'adozione di certe decisioni.

Le prossime settimane daranno dunque, probabilmente, un nuovo volto alla politica del Paese, con un cambiamento dei volti al governo (nuovo premier annunciato è il "catalano" Manuel Valls), un cambiamento delle maggioranze alla guida di alcune regioni e una diffusa e seria preoccupazione per le prossime elezioni europee di maggio.

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