Amicizia sui colli

Dalla Strada del Fioranello, che collega Ciampino all’Ardeatina, all’altezza dell’Appia antica si gode la più bella vista dei Castelli romani, ingentilita dalle silhouette dei pini marittimi che costeggiano l’antica via romana. Da Monteporzio Catone a Velletri, le varie cittadine che li compongono si mostrano non tanto come roccaforti parate alla battaglia, ma come castelli che hanno calato i propri ponti levatoi per accogliere chiunque voglia entrarvi. In effetti sono luoghi di pace e di fratellanza, i Castelli romani, favoriti da una natura generosa e a tratti incantevole. A rappresentare questo scorcio laziale alla cerimonia di consegna del premio “Città di Castelgandolfo 2002” a Chiara Lubich e al Movimento dei focolari, presenziano tra gli altri i sindaci di Monteporzio Catone, di Frascati e di Grottaferrata, e i vescovi di Albano, mons. Vallini, e di Velletri, mons. Erba. Ad ospitare la cerimonia è il Centro Mariapoli, situato all’interno delle ville pontificie, rappresentate dal suo direttore, il dott. Petrillo. La parola pace è indiscutibilmente al centro della cerimonia. Non solo perché una ventina di bambini presentano una loro interpretazione scenica del conflitto tra guerra e pace. E nemmeno solo per i ricordi dei momenti storici vissuti dalla cittadina, come l’accorato messaggio che Pio XII lanciava da qui il 24 agosto 1939: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra”. Ma soprattutto perché Castelgandolfo nei suoi statuti comunali si definisce “città della pace”. “Ispira, infatti, la propria azione a tale valore, alla difesa dei diritti umani, alla cooperazione con altre comunità, aprendola così ad una dimensione di reciprocità e solidarietà internazionale”, come ricorda Chiara Lubich nel suo intervento. La presenza dei Focolari nella città ha conosciuto uno sviluppo notevole con l’inizio delle attività del Centro Mariapoli, che dal 1986 ospita ogni anno decine di migliaia di persone. “Tra i tanti che ammirano Castelgandolfo – ha ricordato -, ci sono i numerosi membri del Movimento dei focolari, che arrivano qui per partecipare a corsi che vi si svolgono quasi tutto l’anno. Volentieri essi nel tempo libero percorrono le caratteristiche vie della cittadina, desiderosi di portare poi nei loro paesi di origine, dalle Americhe all’Asia, dall’Africa all’Australia, oltre che dall’Europa, un ricordo concreto dell’incontro avuto con questo piccolo gioiello di storia. Ed è anche grazie a loro che Castelgandolfo continua ad essere conosciuta e amata fino agli ultimi confini della terra”. Il premio è stato consegnato a Chiara Lubich dal sindaco Maurizio Colacchi, che ha condensato in brevi parole i sentimenti della città, i suoi riti civici, le sue aspirazioni. Ha detto tra l’altro che “la presenza di gente di molti paesi ci ha abituati all’apertura”, e che “i focolarini sono parte integrante della nostra comunità”.

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons