Aiuti fra poveri

Uno dei nostri amici di un quartiere povero di Caracas è rimasto senza lavoro. In seguito si è ammalato gravemente e anche la sua macchina è stata rubata. Tra tante disavventure, però, ha mantenuto la pace e continuato a confidare in Dio. In effetti la provvidenza in cibo, medicine, vestiti, non gli è venuta mai a mancare: anzi, più volte ha potuto farne parte con altri bisognosi. Per di più la moglie, che è sarta e da mesi non lavorava, ha ricevuto tante ordinazioni. Malgrado ciò, avrebbero dovuto lasciare l’appartamento perché non potevano pagare l’affitto. Saputolo, un amico, pure lui povero, ha pensato con la moglie di ospitare questa famiglia nella loro casa, anche se in via di completamento. Ciò non doveva essere un motivo per lasciare dei fratelli indigenti come loro nella strada. Il giorno dopo gli è arrivato un aiuto che consentiva di portare a termine i lavori di costruzione. R.G. – Venezuela Nel tempo libero avevo tradotto dall’italiano in turco un libro di spiritualità. Giorni e giorni a sudare, ma l’avevo fatto per Dio. Sto per partire in vacanza, quando il tipografo che ha stampato quel libro chiede di parlarmi urgentemente. Quasi non lo riconosco. È dimagrito, con gli occhi rossi come se avesse pianto. Lo faccio accomodare offrendogli un caffè. Inizia subito: Lo sa che quel libro ha capovolto la mia vita? L’ho letto e riletto… Sa, da un mese e mezzo mia moglie mi ha abbandonato. Dopo 26 anni mi sembra impossibile. La nostra famiglia è stata distrutta dal malocchio… A proposito, lei crede in queste cose?. Alla mia risposta che credo in un Dio che guida la nostra vita, mi dice: L’ho capito leggendo quel libro; come vorrei che anche mia moglie lo leggesse. Sa che sono arrivato a tentare due volte il suicidio? Ero in cura da uno psichiatra. Ora non ci vado più e non prendo nemmeno le medicine. Dentro di me c’è una forza capace di farmi superare ogni difficoltà: l’ho capito daquel libro, ed è un tesoro che mi tengo stretto…. Era ateo dichiarato. Eppure, mentre gli parlavo, per la prima volta faceva la scoperta di un Dio vivo, vicino. Sembrava trasformato, ringiovanito. R.M. – Turchia Notte di Natale. Suonano alla porta. È un uomo ferito e affannato per una gran corsa. Chiede se può entrare per disinfettare le ferite al braccio e mangiare qualcosa. Non mi pongo neanche il problema chi sia quello sconosciuto: per me è Gesù da amare e da accogliere. Dopo essersi medicato, tra un boccone e l’altro ci racconta tutta la sua vita: musulmano rimasto presto orfano, era stato sballottato da un istituto all’altro e in seguito finito più volte in prigione… Ad un certo punto s’interrompe: Devo dirvi che questo è il momento più bello della mia vita! Voi siete cristiane, vero? Oggi è Natale per voi! Non potendo rimanere da noi, ci ha chiesto se potevamo chiamargli un taxi. Dopo un po’ suonano alla porta: lui non fa in tempo a salire sul taxi che, come in un film, viene bloccato da due poliziotti usciti da un cespuglio. Uno di loro ci interroga: Vi ha fatto del male?. Alla nostra risposta negativa ci informa: È un bandito pericoloso, ha ucciso, e questa notte, approfittando della festa natalizia, con altri è evaso dalla prigione. Siamo rimaste senza parole. Nel cuore però una certezza: l’amore di Dio aveva toccato anche quel fratello che aveva vissuto con noi il momento più bello della sua vita. M.V. – Belgio

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