Dal 2008, le Nazioni Unite (Onu) celebrano ogni 20 febbraio la Giornata mondiale della giustizia sociale, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza dell’equità nell’accesso ai diritti e alle opportunità per tutte le persone. Come sottolinea l’Oil, il calo del tenore di vita, l’inflazione persistente e la bassa produttività creano «le condizioni per una maggiore disuguaglianza e minano gli sforzi per raggiungere la giustizia sociale», che è fondamentale per uno sviluppo socioeconomico giusto ed equo.
L’Unicef definisce la giustizia sociale come «uguaglianza di opportunità e diritti umani», un concetto che va «oltre il concetto tradizionale di giustizia legale». Basata sull’equità, la giustizia sociale è essenziale per lo sviluppo del potenziale di ogni persona e per la costruzione di una società basata sulla pace. Per questo motivo, e data la sua importanza, questo concetto è stato al centro delle politiche delle organizzazioni internazionali per più di un decennio.
Già il 10 giugno 2008, l’Oil ha adottato all’unanimità la Dichiarazione dell’Oil sulla giustizia sociale per una globalizzazione equa, la «terza dichiarazione di ampia portata di principi e politiche adottata dalla Conferenza internazionale del lavoro dalla costituzione dell’Oil nel 1919». L’obiettivo era quello di adattare il mandato dell’Oil in materia di principi e diritti fondamentali all’era contemporanea della globalizzazione. Nel 2022 è stato aggiornato.
Di recente, lo stesso organismo internazionale ha promosso la creazione della Coalizione globale per la giustizia sociale, un’iniziativa nata con l’obiettivo di «promuovere uno sviluppo efficace, sostenibile e inclusivo attraverso una maggiore solidarietà globale, politiche coerenti e azioni concertate da parte di un’ampia gamma di soggetti interessati». Questa coalizione si propone di lavorare insieme per «affrontare con urgenza le lacune nella giustizia sociale» e «accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e dell’Agenda per il lavoro dignitoso».
Proposta dall’attuale direttore generale dell’Oil Gilbert Houngbo, l’iniziativa ha ricevuto un sostegno schiacciante durante una sessione della Conferenza internazionale del lavoro nel giugno 2023 ed è stata infine istituita nel novembre 2023. Nel corso di questi mesi, questa coalizione ha già attirato «più di 100 partner provenienti da tutte le regioni e dall’intero spettro delle organizzazioni multilaterali e nazionali, nonché dai membri dell’Oil», ha dichiarato Houngbo. Si tratta di 37 governi, 41 organizzazioni di lavoratori, 15 organizzazioni di datori di lavoro, 15 organizzazioni non governative internazionali, 16 regionali e 19 internazionali.
«Per troppo tempo la giustizia è stata sottovalutata, le esigenze economiche hanno messo in ombra i bisogni ambientali e sociali; sono cresciute le disuguaglianze e le divisioni», ha spiegato Houngbo in occasione della Giornata mondiale della giustizia sociale di quest’anno. «Se vogliamo cambiare le nostre società ed economie per renderle stabili, sostenibili ed eque, dobbiamo iniziare a concentrarci sulla giustizia sociale», ha aggiunto.
Per fare questo, la Coalizione globale per la giustizia sociale lavora su diversi fronti, tra cui: attuare i diritti umani; garantire la dignità umana e soddisfare i bisogni di base; fornire protezione e costruire la resilienza; affrontare la disuguaglianza, la discriminazione e l’esclusione; rafforzare le istituzioni per il dialogo sociale.
Ma la giustizia sociale va oltre l’ambito lavorativo, come spiega uno dei rapporti della coalizione, dove si osserva che questo sforzo non può essere intrapreso solo dall’Oil, «ma richiede il coinvolgimento del sistema multilaterale nel suo complesso». In questo senso, l’Onu sottolinea che la giustizia sociale deve essere «al centro delle politiche internazionali, nazionali e regionali». Da parte sua, Yukiko Arai, direttrice dell’Ufficio Paese dell’Oil per l’Argentina, sottolinea che «la promozione della giustizia sociale richiede un impegno collettivo, con particolare attenzione all’estensione dei diritti sociali in modo equo, sostenibile e inclusivo».
(Testo originale in spagnolo)
La justicia social, herramienta indispensable para acabar con las desigualdades
Con el objetivo de intensificar los esfuerzos colectivos en esta dirección, la Organización Internacional del Trabajo (OIT) aprobó en noviembre del 2023 el establecimiento de la Coalición Mundial por la Justicia Social
Desde el año 2008 la Organización de las Naciones Unidas (ONU) celebra cada 20 de febrero el Día Mundial de la Justicia Social, con el fin de poner en valor la importancia de la equidad en el acceso a los derechos y oportunidades para todas las personas. Como señalan desde la OIT, el descenso en el nivel de vida, la inflación persistente y la escasa productividad crean «las condiciones para una mayor desigualdad y socavan los esfuerzos por alcanzar la justicia social», siendo esta fundamental para un desarrollo socioeconómico justo y equitativo.
UNICEF define la justicia social como «la igualdad de oportunidades y en los derechos humanos», un concepto que va «más allá del concepto tradicional de justicia legal». Basada en la equidad, la justicia social resulta imprescindible para que cada persona pueda desarrollar su máximo potencial y para la construcción de una sociedad basada en la paz. Por este motivo y dada su importancia, este concepto se halla en el centro de las políticas de los organismos internacionales desde hace más de una década.
Ya el 10 de junio de 2008, la OIT adoptó por unanimidad la Declaración de la OIT sobre la justicia social para una globalización equitativa, siendo esta la «tercera declaración de principios y políticas de gran alcance adoptada por la Conferencia Internacional del Trabajo desde la Constitución de la OIT en 1919». Dicha declaración pretendía adaptar el mandato de principios y derechos fundamentales de la OIT a la época contemporánea de la globalización. En el año 2022, esta fue actualizada.
Recientemente, este mismo organismo internacional ha promovido la creación de la Coalición Mundial por la Justicia Social, una iniciativa creada con el objetivo de «promover un desarrollo eficaz, sostenible e inclusivo mediante una mayor solidaridad mundial, políticas coherentes y la acción concertada de una gran variedad de partes interesadas». Esta coalición busca trabajar conjuntamente con el fin de «subsanar urgentemente las deficiencias en materia de Justicia social» y «acelerar la aplicación de la Agenda 2030 para el Desarrollo Sostenible, los Objetivos de Desarrollo Sostenible (ODS) y el Programa de Trabajo Decente».
Propuesta por el actual director general de la OIT, Gilbert Houngbo, la iniciativa fue apoyada mayoritariamente en una de las sesiones celebradas por parte de la Conferencia Internacional del Trabajo en junio de 2023, y fue finalmente establecida en noviembre de 2023. En el transcurso de estos meses, esta coalición ha atraído ya «a más de 100 socios de todas las regiones y todo el espectro de las organizaciones multilaterales y nacionales, así como de las mandantes de la OIT», señaló Houngbo. Entre estas: 37 gobiernos, 41 organizaciones de trabajadores, 15 organizaciones de empleadores, 15 entidades internacionales, 16 regionales y 19 no gubernamentales de ámbito internacional.
«Durante demasiado tiempo la justicia ha sido infravalorada, las exigencias económicas han eclipsado las necesidades medioambientales y sociales; la desigualdad y las divisiones han aumentado», explicó Houngbo con motivo de la celebración este año del Día Mundial de la Justicia Social. «Si queremos cambiar nuestras sociedades y economías para que sean estables, sostenibles y equitativas, debemos empezar centrándonos en la justicia social», añadió.
Con el fin de hacer eso mismo, la Coalición Mundial por la Justicia Social trabaja en distintos frentes, entre estos: hacer efectivos los derechos humanos, asegurar la dignidad humana y satisfacer las necesidades básicas, proporcionar la protección y aumentar la resiliencia, abordar la desigualdad, la discriminación y la exclusión y reforzar las instituciones de diálogo social.
Pero la justicia social va más allá del ámbito del trabajo, como explica precisamente uno de los informes de la coalición, donde se señala que este esfuerzo no puede darse solo por parte de la OIT, «sino que requiere la participación del sistema multilateral en su conjunto». En este sentido, la ONU señala que la justicia social debe estar «en el centro de las políticas internacionales, nacionales y regionales». Por su parte, Yukiko Arai, directora de la Oficina de País de la OIT para Argentina, apunta que «promover la justicia social requiere de un compromiso colectivo, con foco en la ampliación de los derechos sociales de manera justa, sostenible e inclusiva».
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