22 aprile 2020, è il giorno della Terra!

È il momento per cambiare rotta nella nostra vita. Dobbiamo maturare una profonda reverenza e rispetto per tutto ciò che esiste e il desiderio di preservarlo e proteggerlo per le generazioni future
Tempo del Creato . Marcel Kusch/dpa via AP

Oggi in tutto il mondo si celebra la giornata della Terra, nonostante il coronavirus! Lo scopo di questa celebrazione, indetta 50 anni fa dalle Nazioni Unite, è di sensibilizzare la tutela del nostro pianeta.

Quest’anno, in ragione delle misure di contenimento per contrastare il coronavirus, l’evento consisterà in una maratona multimediale, #OnePeopleOnePlanet, trasmessa sul canale streaming Rai Play. Tale evento durerà dalle 8 alle 20 e comprenderà numerosi interventi, approfondimenti, testimonianze e performance.

Al di là delle coincidenze di quest’anno con altri eventi (5° anniversario dell’Enciclica Laudato sì, Accordo sul Clima di Parigi), che richiamerebbero una miriade di argomenti, è l’occasione per provare a sviluppare una riflessione sul rapporto che abbiamo con la “nostra casa”, non quella ristretta alle quattro mura domestiche e neppure a quella racchiusa entro i confini comunali.
Oggi dal divano di casa posto dinanzi ad uno schermo televisivo oppure dalla postazione del pc o dallo smartphone riusciamo a conoscere molto di più della Terra: ma riusciamo a meravigliarci di un paesaggio montano magari innevato? O di una scogliera in cui si infrangono delle onde oppure di animali selvaggi che affrontano la loro sopravvivenza? Vi sono dei posti che per bellezza ci attraggono al punto da considerarli mete di viaggi, anche se solo con la fantasia?

Vi sono dei luoghi che riusciremmo ad amare e quindi a difendere dall’aggressione del profitto, come accade ad esempio in Amazzonia? Distruggere una foresta o alterare un ambiente può minacciare la fauna che vi nasce, cresce e muore: oggi sono moltissime le specie già estinte e altre sono ridotte a pochi esemplari.

Ed in questa distruzione non è risparmiata la specie umana, seppure a noi sembra continuare ad essere dei dominatori. Non possiamo pensare che vi siano delle aree che possano essere degradate, scaricando ogni genere di rifiuti, o depredate, estraendone i beni che a noi servono. Neppure alcune nostre azioni che prevedono l’acquisto di beni non strettamente necessari o l’uso sfrenato di risorse possono essere considerati immuni dal non determinare effetti in aree che sembrano avere una scala planetaria.

Le conseguenze della mancanza di attenzione alla Terra e ai suoi abitanti, purtroppo, si manifestano in molte situazioni. Per cambiare rotta bisogna comprendere la bellezza e la complessità della natura di cui siamo parte. Per questo, non ci sarà bisogno di andare lontano, quando usciremo dalla quarantena, basterà guardare con occhi nuovi il fiume che attraversa la nostra città, la campagna che si estende lateralmente alle nostre strade o le colline sullo sfondo del nostro sguardo.

Facendo così nascerà una profonda reverenza e rispetto per tutto ciò che esiste e il desiderio di preservarlo e proteggerlo per le generazioni future. La sostenibilità non sarà più un termine abusato o senza senso.
Chi, invece, penserà di continuare a soddisfare unicamente il proprio interesse economico si accorgerà che sarà presto contrastato da ciò che ha calpestato!

Il pensiero va a ciò che con le nostre pesanti trasformazioni abbiamo reso inquinato, come l’aria, l’acqua e il suolo, o abbiamo eliminato, come la biodiversità nella terra e nei mari. Dobbiamo cambiare adesso e non attendere più! Riscopriremo con azioni positive, incardinate nella fraternità tra le persone e tra queste e il Creato, l’incanto della Terra!

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