Bambini nemici dello spreco con il giornalino Big

Il 29 settembre è la giornata nazionale di prevenzione contro lo spreco alimentare. Si può promuovere una cultura sostenibile attraverso l’educazione: se ne parla nell'inserto educatori presente nel numero di ottobre del giornalino Big bambini in gamba.

Negli ultimi anni è cresciuta di molto la sensibilità delle persone nel combattere qualsiasi forma di spreco. Occorre un cambio di passo a tutti i livelli: politico, sociale, relazionale. Questa crescente attenzione alla cura del nostro pianeta è entrata sempre più dentro le nostre case e in famiglia si sta lentamente trasformando in comportamenti e stili di vita sempre più sostenibili e consapevoli. Ma se vogliamo davvero guardare lontano e non solo al prossimo futuro, un passo in più che potremmo fare per essere efficaci è quello di coinvolgere i bambini, sin da piccoli, in questo che sarebbe a tutti gli effetti un vero e proprio processo educativo collettivo.

Noi adulti siamo figli della così detta cultura del consumismo, per la quale un bene (inteso come oggetto che rappresenta la possibilità di stare bene, stare meglio) è diventato una merce, un prodotto, il cui valore – nel senso più umano – si è gradualmente svuotato di senso. Noi stessi con il tempo, da persone siamo diventati consumatori, soggetti economici da condizionare nelle scelte a scapito, troppo spesso, della nostra consapevolezza.

I nostri bambini, invece, con il nostro aiuto possono diventare i figli di una cultura nuova, basata sulla sobrietà, sulla solidarietà, sulla condivisione, sulla consapevolezza delle scelte di consumo e di utilizzo delle risorse, sulla cura del pianeta. Perché questa sensibilità, già presente nei bambini, si interiorizzi e diventi un vero e proprio stile di vita, è fondamentale offrire loro degli esempi autorevoli, prossimi, imitabili. Ancora una volta siamo chiamati ad essere noi testimoni, a tracciare un sentiero. Non occorre fare chissà che cosa.

Sono sufficienti piccoli gesti concreti che la quotidianità domestica ci offre, come non lasciare scorrere l’acqua quando facciamo la doccia, laviamo i denti, le mani o i piatti; quando mettiamo nel piatto solo quello che immaginiamo sia sufficiente a saziarci; quando utilizziamo prodotti ecosostenibili limitando l’uso della plastica; quando diamo nuova vita agli oggetti o proviamo a ripararli invece di acquistarne di nuovi; quando condividiamo con i nostri vicini o chi è in difficoltà il superfluo invece di buttarlo via, ecc…

Con il tempo, questo esercizio ci renderà sempre più creativi, lasciandoci immaginare innumerevoli possibilità per ridurre gli sprechi. Oltre all’esempio, però, perché si sviluppi una vera e propria coscienza ecologica è determinante parlare ai bambini. La parola crea comprensione, consapevolezza, categorie nuove per leggere la realtà e orientarsi nel mondo. Occorre perciò raccontargli con semplicità e sincerità perché sono importanti questi comportamenti, quali sono le implicazioni delle nostre scelte, restituendo nuovamente valore ai beni che possediamo. In questo senso, la famiglia, la scuola e la comunità tutta, rappresentano i luoghi in cui questa nuova cultura può svilupparsi a partire dal basso, dall’educazione, per attivare e promuovere processi di trasformazione capaci di incidere e arrivare a tutti i livelli della società. Non a caso Nelson Madela diceva che «l’educazione è l’arma più potente che abbiamo per cambiare il mondo».

Per scoprire la rivista Big bambini in gamba clicca qui. Per informazioni: big@cittanuova.it

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