Associazioni femminili: unire le forze

Una riflessione plurale e a tutto campo a Genova, nel primo ciclo di appuntamenti dedicato alla conciliazione tra maternità e lavoro. Tra genitorialità condivisa e diritti negati

A margine del convegno “Donne equilibriste…tra maternità e lavoro” svoltosi a Genova, nostra intervista a Maria Rosa Biggi, presidente regionale Cif Liguria

Come ha individuato la necessità di un coordinamento dell’universo delle associazioni femminili a Genova?

La necessità di un coordinamento delle associazioni femminili è strettamente collegato con le urgenze dei nostri tempi: ogni associazione, se resta chiusa in se stessa, rischia di ripetersi e di non essere più capace di dare risposte alle esigenze nuove che emergono da una  società sempre più complessa. Sono convinta, anche per la mia storia, che il dialogo onesto con chi non la pensa come noi sia veramente una opportunità per crescere reciprocamente superando diffidenze e pregiudizi: il dialogo, come dice l’etimologia, è un confronto con l’altro, fondato sul rispetto reciproco ma anche sulla differenza di pensiero e di valori nella ricerca di punti di convergenza. Le associazioni femminili se uniscono le forze possono diventare un luogo credibile di proposta anche nei confronti delle istituzioni e vorrei sperare anche nella Chiesa.

Quali sono le potenzialità e le criticità di questo lavoro in atto?

Le potenzialità di sviluppo sono quelle di iniziare nuovi processi, per usare una frase di papa Francesco. In un mondo in rapidissimo cambiamento le donne,  per la loro capacità di accogliere la vita, sono più attente al futuro e possono portare in tutti i campi da quelli educativi al mondo del lavoro, alle relazioni tra generi e generazioni, un contributo di maggiore umanizzazione. Le criticità sono collegate con la necessità di una continuità nel lavoro di studio e di confronto, nell’allargamento del gruppo perché non sempre le associazioni cattoliche hanno sviluppato una cultura del “femminile”, ma soprattutto nel trovare interlocutori nella politica e nelle istituzioni che ascoltino e accolgano le nostre proposte.

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