Voci dai bassifondi

Per una volta ancora consentitemi di non rincorrere le imprese e i capricci delle stelle, ma di volare sottoterra, nell’oscurità di bassifondi in verità brulicanti di vita. Comincio dal trio milanese dei Jetlag, perché, tra i tanti nomi emergenti, appare quello dotato di maggiori possibilità di lasciare il segno: per l’appeal commerciale della proposta (un’elegante ipotesi di electro-pop che spazia dall’house al drum’n’bass passando per il pop d’autore), per la major che hanno alle spalle (la Sony Music), e per il sorprendente parterre di fiancheggiatori che hanno aderito al loro progetto (dalla vocalist di Tricky ai New Power Generation di Prince, e poi Venuti, Bersani, Giorgia, Gazzè, la Banda Osiris e molti altri). Il loro On the air è un debutto coi fiocchi, pieno d’idee e di energia creativa, ma anche sufficientemente spiazzante per risvegliare financo le schizzinose orecchie della critica nostrana. Ma i bassifondi veri sono quelli delle indie (le minuscole etichette indipendenti che anche in Italia coraggiosamente s’oppongono allo strapotere dell’affarismo fine a sé stesso: con pochi soldi ma la forza della passione e della creatività). Ebbene mai come oggi è proprio da lì che arrivano gran parte delle opere più stimolanti. C’è n’è per tutti i gusti, e a costi spesso più abbordabili di quelli (deliranti assai) che finiscono nelle ridicole hit parade nostrane, dove ormai basta la miseria di 25 mila copie vendute per decretare un disco d’oro. Ma se qui ancora impera il peggior pop plastificato, lì a farla da padrone sono le canzoni d’autore, l’etno-rock, e infinite rivisitazioni del nostro patrimonio popolare. Qualche esempio, tra i tanti. Piero Brega, voce storica del Canzoniere del Lazio. Il suo splendido Come li viandanti (Il Manifesto) incrocia il folk nostrano con la canzone d’autore, con guizzi di genialità antiretorica che hanno anche il pregio di un’originalità che sfugge le trappole della citazione dei classici di quest’ambito. Angela Milanese. Cantautrice mestrina che cavalca l’onda del jazz-pop d’autore, secondo formule espressive già sfruttate con successo da personaggi come Amalia Grè, Patrizia Laquidara, e Nicky Nicolai, ovvero le firme più note di questa nuova valanga rosa, dotata di buone idee, personalità e determinazione. Angela ha da poco pubblicato un delizioso cd, significativamente intitolato Un’altra musica, distribuito dalla Self. Al di là degli spontanei parallelismi e delle inevitabili parentale stilistiche, l’opera merita attenzione e rispetto: se l’ambito vi piace, è un disco che non vi deluderà. Pippo Pollina. Cantautore e polistrumentista siciliano che per far dischi ha dovuto emigrare in Nord Europa. Oggi si ripropone con Bar Casablanca (per la Storie di Note), ennesimo gioiellino sospeso tra poesia fossatiana, scampoli multietnici, e citazioni colte. Con una dozzina di album all’attivo, si conferma uno dei nostri cantautori più dotati, anche se nessuno sembrerebbe disposto ad accorgersene. Ottimo anche il debutto solista di Alberto Morselli, già voce dei Modena City Ramblers. Fresco e coinvolgente il suo Da un’altra parte (Busker), sostenuto da uno stile ruspante che ricorda nei registri e negli arrangiamenti il prode Ligabue da Correggio. Discorso simile per il romano Andrea Sisti e il suo Dietro le quinte (Aliante). Con approccio teatrale e la partecipazione amichevole di Donovan e Remo Girone, si conferma tra le voci più personali della nuova scuola cantautorale capitolina, giostrandosi con sapienza e buon gusto tra rock, ballate folk, spunti jazz e multietnici. E scavando ancora più sotto, vengono fuori anche altri talentuosi carneadi come Enzo Moscato, l’eclettico Rosybindy, il bizzarro Combo Farango, e ancora tanti altri. Inutile aggiungere che nessuno di questi andrà a Sanremo, e che ben difficilmente finirà nelle playlist radiofoniche, né sugli altari mediatici di serie A. Ma sopravviverà lo stesso, e con un po’ di fortuna, saprà pure farsi amare: grazie ai passaparola, a qualche concerto malpagato, e a qualche recensione come questa, sotterranea pure lei…

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons