Viola, mamma e il fratellino che c’è

V iola era molto, molto felice perché da tre mesi la sua mamma aspettava il fratellino che aveva sempre desiderato. Ogni giorno la mamma le sembrava più bella e il papà più felice. Così Viola l’aveva annunciato anche a tutti i suoi compagni di scuola, alle maestre e alle amichette del palazzo dove abitava: e tutti erano felici, anzi di più: qualcuno si era messo in testa che anche a lui sarebbe piaciuto avere un fratellino o una sorellina! Poi un giorno era accaduto che la mamma di Viola era stata poco bene ed il papà l’aveva accompagnata all’ospedale: il cuore del fratellino aveva smesso di battere, così… all’improvviso. La mamma aveva perso il sorriso. Allora Viola aveva chiesto: Perché? Perché adesso non c’è più il mio fratellino?. La mamma e il papà l’avevano presa in braccio e la mamma aveva spiegato commossa, ma con gli occhi sereni, perduti nel cielo della sera di primavera: Il nostro bambino non aveva tutte le forze per crescere e ha raggiunto il Cielo, dove tutti i bambini possono giocare insieme e sorridere ai propri cari, lasciati sulla terra. Vedi le stelle in cielo? Quante sono! C’è una stella per ogni bimbo che, pur non avendo sorriso alla mamma, al papà e alla sua sorellina, ha però potuto sentire le loro voci e respirare la loro gioia, nell’attesa della sua nascita . Mamma, allora adesso su una di quelle stelle c’è il mio fratellino?, aveva chiesto Viola. Già… Ma deve essere sempre stato un tipetto curioso e ingegnoso, così proprio lui, da lassù, sta cercando un bambino che su questa terra non ha proprio nessuna mamma e nessun papà che gli possano raccontare le storie stasera. E sta mettendo nel nostro cuore il desiderio di accoglierlo con noi, perché anche lui possa ascoltare le favole, il nostro sorriso e le nostre parole. E andrà a scuola come me?. Eh, sì, perché possa avere tanti compagni e imparare dalle maestre tutto ciò che impari tu, perché possa crescere forte e buono. Mamma, e se avesse paura?. Se avesse paura potrà trovare qualcuno che gli tenga la mano. E se si perdesse?. Se si perdesse potrebbe trovare la strada e qualcuno che gli faccia luce e lo riporti a casa. E poi dovrà avere vestiti adatti per il freddo e per il caldo, matite colorate per disegnare il sole e la luna, il latte dolce per la colazione…. Sì, tutto questo…. Certo ho capito, fratellino mio, non ti preoccupare. Aveva aggiunto Viola, facendo un cenno d’intesa verso la stella più sfavillante, mentre la mamma sorrideva di nuovo. Pensa a giocare, che sei piccolino, all’altro nostro bambino penseremo noi!.

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