Ursula von der Leyen: Il 2022 sarà l’Anno europeo dei giovani

Nel suo discorso sullo stato dell’Unione, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affrontato tematiche che spaziano dalla preparazione sanitaria di fronte alle pandemie alla dimensione sociale, alla leadership tecnologica, alla necessità di una difesa comune e ha proclamato per il 2022 l'anno europeo dei giovani.

Come ogni anno, a settembre, è tempo di fare il punto sullo stato dell’Unione europea (UE). Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha pronunciato il suo secondo discorso sullo stato dell’Unione, davanti al Parlamento europeo riunito a Strasburgo. La presidente ha posto l’accento sulla ripresa dell’Europa dalla crisi provocata dal Covid19 e sulle azioni necessarie per un rilancio duraturo che apporti benefici a tutti.

Ursula von der Leyen ha affermato: «Se volgo lo sguardo all’anno che è trascorso e se osservo lo stato dell’Unione attuale, vedo un’anima forte in tutto quello che facciamo». Infatti, «nella più grande crisi sanitaria mondiale degli ultimi cento anni, abbiamo scelto di agire insieme e così ogni regione d’Europa ha avuto le medesime possibilità di accesso ai vaccini salva-vita». Allo stesso modo, «nella più grave crisi economica mondiale degli ultimi decenni, abbiamo scelto di agire insieme, con NextGenerationEU», grazie al quale «investiremo sia nella ripresa a breve termine che nella prosperità a lungo termine». Ancora, riferendosi alle problematiche ambientali, «nella più ardua crisi planetaria della storia, abbiamo scelto nuovamente di agire insieme, con il Green Deal europeo».

Ricordando che «una pandemia è una maratona, non una gara di velocità», Ursula von der Leyen ha ricordato che nell’UE, più del 70 % degli adulti ha ricevuto una vaccinazione completa e che è stata condivisa la metà della nostra produzione di vaccini con il resto del mondo, consegnando oltre 700 milioni di dosi agli europei e oltre 700 milioni di dosi al resto del mondo, in più di 130 Paesi.

La presidente della Commissione europea ha descritto come l’Europa possa garantire una ripresa duratura preparandosi ad affrontare le future crisi sanitarie, grazie ad HERA, l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, sostenendo la vaccinazione in tutto il mondo e assicurando una ripresa economica solida e vantaggiosa per tutti. Von der Leyen ha proposto quindi di assegnare ad HERA una nuova missione di preparazione e resilienza sanitaria a livello europeo, con un investimento di Team Europa pari a 50 miliardi di euro entro il 2027, «per garantire che mai più nessun virus trasformi un’epidemia locale in una pandemia globale».

Lapresidente della Commissione europea ha ribadito l’importanza di attuare il pilastro europeo dei diritti sociali, «per posti di lavoro dignitosi, condizioni di lavoro giuste, una migliore assistenza sanitaria e un buon equilibrio di vita». Pertanto, la Commissione europea proporrà una nuova strategia europea per l’assistenza, «perché ciascun uomo e ciascuna donna possano beneficiare della migliore assistenza possibile e trovare il miglior equilibrio di vita. Del resto, l’equità sociale non è solo una questione di tempo, ma anche una questione di equità fiscale». Infatti, «nella nostra economia sociale di mercato è giusto che le imprese realizzino profitti. Ma per realizzare profitti hanno bisogno della qualità delle nostre infrastrutture, della nostra sicurezza sociale e dei nostri sistemi di istruzione» e, pertanto, «il minimo che possano fare è pagare il giusto contributo». Per tale ragione, la Commissione europea continuerà a contrastare l’evasione e la frode fiscale e proporrà «un progetto di legge per combattere i profitti dissimulati grazie alla copertura di società di comodo», nonché «portare a termine lo storico accordo mondiale sul tasso minimo di imposta sulle società», perché «pagare il giusto importo di imposte non è solo una questione di finanze pubbliche, ma è soprattutto una semplice questione di equità».

Ancora, riferendosi ai giovani che non hanno lavoro, che non seguono corsi di studio o di formazione, la Commissione europea intende avviare un nuovo programma: ALMA, che «darà a questi giovani la possibilità di fare un’esperienza professionale temporanea in un altro Stato membro», in odo che anch’essi vivano «un’esperienza come l’Erasmus, per acquisire competenze, creare legami e forgiare la loro identità europea».

D’altronde, l’UE si trova ad «affrontare sfide nuove e durature, in un mondo che si riprende – e che si incrina – in modo diseguale». Per questo, Ursula von der Leyen ha anche illustrato le principali iniziative che la Commissione europea intende intraprendere nel prossimo anno, tra le quali: proseguire gli sforzi in materia di vaccinazione in Europa e accelerare la campagna vaccinale nel mondo, nonché rafforzare la preparazione alle pandemie, cercare di colmare il deficit di finanziamenti per il clima, insieme ai partner a livello mondiale; guidare la trasformazione digitale, che creerà posti di lavoro e stimolerà la competitività, garantendo nel contempo l’eccellenza tecnica e la sicurezza dell’approvvigionamento; garantire condizioni di lavoro più eque e una migliore assistenza sanitaria e consentire ai giovani europei di beneficiare maggiormente dell’economia sociale di mercato dell’UE; intensificare la nostra collaborazione in materia di sicurezza e difesa e approfondire le relazioni dell’UE con gli alleati più stretti; difendere i valori e le libertà europee e proteggere lo Stato di diritto.

Inoltre, l’UE continuerà ad agire nel mondo avendo come obiettivo il bene comune, pertanto, von der Leyen si è impegnata a proseguire il lavoro volto a incoraggiare i partner mondiali ad agire per contrastare i cambiamenti climatici. Del resto, rispetto ai recenti sviluppi in Afghanistan, la Presidente ha annunciato un aumento degli aiuti umanitari agli afghani e ha evidenziato che «abbiamo bisogno dell’Unione europea della difesa», accanto ad «una politica europea della cyber difesa, compresa una legislazione su norme comuni nel quadro di una nuova legge europea sulla cyber resilienza». A questo si aggiunge la definizione di una politica europea di gestione della migrazione.

Ursula von der Leyen ha evidenziato inoltre l’importanza di rimanere fedeli ai nostri valori e ha ricordato il dovere dell’Europa di occuparsi dei più vulnerabili, difendere la libertà dei media, rafforzare lo Stato di diritto nell’UE e valorizzare i giovani. Perché «i nostri giovani hanno dato un senso nuovo all’empatia e alla solidarietà. I giovani credono nella nostra responsabilità nei confronti del pianeta. Sono preoccupati per il futuro, ma sono anche fermamente intenzionati a renderlo migliore. La nostra Unione diventerà più forte se si farà ispirare dalla nostra generazione futura, così riflessiva, determinata e premurosa. Saldamente ancorata ai valori e audace quando si tratta di agire». Per questo motivo ha proposto di proclamare il 2022 l’Anno europeo dei giovani.

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