Un’isola in ginocchio

La Sardegna alle prese con il ciclone Cleopatra aggiorna di ora in ora il bilancio di vittime e danni. 18 le persone decedute, ma ci sono ancora diversi dispersi. Instancabile l'azione di volontari e forze dell'ordine
La Sardegna in ginocchio per il ciclone Cleopatra

La Sardegna alle prese con il ciclone Cleopatra aggiorna di ora in ora il bilancio di vittime e danni. Le persone che hanno perso la vita sarebbero al momento 18, anche se ci sono almeno cinque dispersi. Le zone più colpite sono Olbia e la Gallura, il nuorese – in particolare Torpè –, il Medio Campidano con San Gavino, dove la conta dei danni è in continuo aggiornamento, e poi l’oristanese dove i centri più colpiti sono Uras, Terralba e San Nicolò Arcidano.

La “bomba d’acqua” che si è rovesciata sull’isola era stata prevista, ma non con le proporzioni nelle quali si è manifestata. Gli stessi meteorologi della base di Elmas hanno definito eccezionale il fenomeno e non prevedibile in queste modalità.

La zona più colpita è quella attorno a Olbia, dove si contano nove morti. Altre quattro persone hanno perso la vita ad Arzachena, dove un’intera famiglia brasiliana è morta intrappolata nello scantinato della propria abitazione. Una quarantina le persone ricoverate in ospedale ad Olbia per sintomi di asfissia e ipotermia, essendo rimaste per ore in balia dell'acqua gelida. Nella città gallurese e nelle zone limitrofe è scattata la gara di solidarietà per accogliere chi ha perso la casa, mentre alcuni alberghi sono stati fatti riaprire per alloggiare gli sfollati.

Ad Olbia sono allo stremo i volontari della Protezione civile, vigili del fuoco, vigili urbani, poliziotti, carabinieri e militari della guardia costiera ai quali si sono aggiunti, a notte fonda, i genieri e i soldati dalla Brigata Sassari, giunti con tende, l'ospedale da campo e i ponti mobili da Sassari e Macomer.

Nel nuorese un’auto della polizia è precipitata da un ponte mentre scortava un’ambulanza: un agente ha perso la vita, gravi i tre colleghi. A Torpè, il centro del nuorese più colpito, i morti sono quattro, mentre il paese è in sostanza evacuato per il pericolo della diga sul rio Posada oramai colma. Ad Onanì è stato rinvenuto il cadavere di un pastore disperso da ieri sera. Il comune di Terralba ha chiesto a diversi cittadini di abbandonare le proprie case non più sicure.

Ci sono disagi nella circolazione stradale con decine di strade impraticabili, mentre si registrano problemi alla circolazione ferroviaria con le zone dell’oristanese, e con la Gallura dove i treni sono fermi. Problemi anche ai collegamenti marittimi con ritardi e cancellazioni di corse verso le isole minori e la penisola. Qualche problema anche al traffico aereo con i voli in ritardo.

Il timore è per il pomeriggio, quando la parte sud-orientale della Sardegna dovrebbe essere interessata da una nuova ondata di maltempo. Preoccupano le situazioni a Capoterra, nel cagliaritano, dove nel 2008 ci fu una disastrosa alluvione che aveva provocato la morte di cinque persone con danni ingenti, ma anche nel Sarrabus, dove il livello del Flumendosa è in crescita con alcune abitazioni di Ballao che sono state fatte sgomberare per precauzione.

Il governo ha proclamato lo stato di emergenza, stanziando già 20 milioni di euro per le prime necessità, mentre il premier Enrico Letta ha proclamato il lutto nazionale. In Sardegna è giunto il capo della Protezione civile Franco Gabrielli che sta coordinando la macchina dei soccorsi e visitando le zone più provate.

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