Un’accoglienza indegna

In occasione della giornata mondiale del migrante, un rapporto è stato consegnato al ministro dell’Interno francese, segnalando le ripetute violazioni dei diritti umani più elementari nei confronti dei richiedenti asilo, anche quando minorenni. Ma c’è qualcuno che aiuta: vedi anche il video "Gli invisibili della frontiera" realizzato da CSC Audiovisivi del Movimento dei Focolari
Migranti espulsi dalla Francia (AP Photo/Lionel Cironneau)

Il 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, promossa dalle Nazioni Unite per richiamare l’attenzione su ciò che vivono, spesso con grandi ansietà e sofferenze, i nostri fratelli costretti a fuggire dalla loro terra a causa di conflitti e persecuzioni. «Auspico che gli Stati coinvolti in questi processi raggiungano un’intesa per assicurare, con responsabilità e umanità, l’assistenza e la protezione a chi è forzato a lasciare il proprio Paese. Ma anche ciascuno di noi è chiamato ad essere vicino ai rifugiati, a trovare con loro momenti d’incontro, a valorizzare il loro contributo, perché anch’essi possano meglio inserirsi nelle comunità che li ricevono. In questo incontro e in questo reciproco rispetto e appoggio c’è la soluzione di tanti problemi». È l’appello di papa Francesco, domenica scorsa dopo la preghiera dell’Angelus.

«Pensavamo all’Europa come a un sogno, ora siamo qui: Europa…e non c’è niente». È il lamento di un ragazzo di colore più volte respinto dalla Gendarmeria francese al confine di Ventimiglia. Il suo sfogo e la sua storia sono stati raccolti e pubblicati su Parolesulconfine.com, un sito creato da un gruppo di attiviste e attivisti che hanno partecipato con modi, tempi e intensità differenti alle lotte che si sono sviluppate intorno al confine di Ventimiglia a partire dall’estate 2015.

La giornata del Rifugiato ci richiama ancora una volta a quanto accade là, a Ventimiglia, ma anche sui tanti confini dove ci sono centinaia o magari poche decine di nostri fratelli che cercano di raggiungere i loro sogni. Di dare compimento ai loro progetti e invece sono fermati da una linea che segna il divieto di oltrepassarla.

Gli invisibili della frontiera (CSC Audiovisivi - Movimento dei Focolari)
Gli invisibili della frontiera (CSC Audiovisivi – Movimento dei Focolari)

Gianpaolo è un poliziotto che lavora alla frontiera di Ventimiglia, dove si occupa da una decina di anni di espulsioni, respingimenti, riammissioni. «Questo lavoro non mi ha impedito, essendo cristiano, di occuparmi dei migranti che passano da Ventimiglia. Già nel 2015 quando erano state chiuse le frontiere, mi ero resoconto che sotto casa mia passava la storia. Avevo visto dal terrazzo della cucina arrivare un gruppo di ragazzi di colore: sono sceso e ho cercato di aiutarli in quello che poteva essere utile. Da allora non ho più smesso». A questo proposito vedi anche il video “Gli invisibili della frontiera” realizzato da CSC Audiovisivi del Movimento dei Focolari

Ma tanto resta da fare nei confronti di queste persone che chiedono accoglienza, condivisione, ascolto. Aiuto. Recentemente il quotidiano Nice Matin ha pubblicato la notizia dell’avvenuta consegna, nelle mani del ministro degli interni, di un rapporto redatto dal controllore generale dei luoghi di detenzione e privazione della libertà. Questa autorità creata nel 2007, si è recata a Mentone, per la seconda volta dal 2015, per osservare le pratiche di “accoglienza” ai migranti da parte del servizio di polizia alle frontiere terrestri.

I fatti constatati parlano di accoglienza ai migranti “indegna”, per la violazione ricorrente e continua dei loro diritti, e per le condizioni materiali dei locali troppo piccoli, nei quali le persone fermate sono costrette a passare ore, nottate intere, nella quasi totale assenza di arredo. Inoltre, sono stati osservati direttamente atti di violenza e respingimenti illegali di minori. L’impunità è tale che, neanche sotto gli occhi di un organo di controllo, i poliziotti si preoccupano di modificare la loro condotta.

I numeri forniti tra gennaio e agosto 2017 a questo posto di frontiera dicono che sono stati respinti 29.144 adulti e 10.434 minori non accompagnati. Di questi ultimi, nello stesso periodo, solo 27, lo 0,3 %, sono stati affidati ai servizi sociali competenti. Nonostante visite e controlli da parte di vari organismi, i diritti dei migranti continuano a non essere rispettati. «In nessun momento, durante la loro missione, i controllori hanno visto dei poliziotti leggere alle persone le decisioni che li riguardavano o spiegargli nel dettaglio la portata di tali decisioni».

Infine, scrive ancora Parolesulconfine.com, «i controllori hanno constatato che dei minori non accompagnati fermati sul territorio francese sono stati ricondotti in Italia, quando in nessun caso possono essere oggetto di misure di allontanamento». E conclude: «La presa in carico quotidiana delle persone straniere si effettua in condizioni indegne e irrispettose dei loro diritti».

 

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons