Una settimana da Salernitana-Nocerina, derby della vergogna

La squadra torna in campo per un'amichevole e cerca di riconquistare la normalità: resta il danno a tutto il calcio italiano che mostra "un serio problema morale" come ha tuonato il presidente del Coni, Giovanni Malagò
Un momento del derby Nocerina-Salernitana

La scorsa domenica, 10 Novembre, allo stadio Arechi di Salerno, il calcio ha visto negli occhi la sua negazione, finendo per specchiarsi con la morte di ogni guizzo di gioia, regole, creatività, sacrificio, essenza dello sport. Non è la prima volta, sospettiamo non sarà l’ultima, intanto sono vergognosamente lampanti i fatti, seppure non ancora del tutto le cause effettive, di quello che passerà ai più tristi annali della storia dello sport come “il derby della vergogna”.

Il calendario della Lega Pro Prima divisione (la vecchia Serie C) chiamava alla “stracittadina” Salernitana e Nocerina: le ostilità cominciavano con un ritardo di 40 minuti, dovuto all’iniziale rifiuto dei giocatori ospiti di scendere in campo, a causa di «minacce ricevute dai propri tifosi», ai quali la trasferta a Salerno era stata vietata per motivi di sicurezza. Nonostante il ritardo, ovviamente inspiegabile per i più presenti, la Nocerina accettava poi di giocare ma, già al 1° minuto, l’allenatore Fontana era costretto ad effettuare tutti e tre i cambi a sua disposizione. In rapida successione, altri cinque calciatori rossoneri lasciavano il campo “per infortunio”, costringendo il direttore di gara a chiudere i giochi per forfait.

Al di là di fischi e sdegno degli spettatori paganti, l’esito della vergognosa farsa ha portato Pasquale Marino, giudice sportivo della Lega Pro, ad assegnare il 3-0 a tavolino in favore della Salernitana, mentre risultano 23 i “Daspo” (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive) emessi dal questore di Salerno, dei quali 22 accompagnati da denuncia per «violenza privata aggravata» (l’unica persona non denunciata ha, per la cronaca, commissionato il sorvolo dello stadio durante la gara con un velivolo ostentante "Rispetto per Nocera e tifosi").

Camorra, ultras, facinorosi al potere? Ancora da chiarire: «L’A.S.G. Nocerina S.r.l. si associa a tutte le iniziative messe in campo dalle autorità giudiziarie e dagli enti federali per i fatti relativi alla gara», si legge nel comunicato della società. «Inoltre, si mette a conoscenza gli organi di informazione che l’Asg Nocerina si costituirà parte civile contro i soggetti che verranno ritenuti responsabili di tutte le azioni che minano il buon nome e l’immagine del club rossonero; […] affida al presidente dell’organo di vigilanza, nella persona del dottor Giuseppe Iodice (già ex segretario del club rossonero), il compito di espletare le indagini interne al fine di appurare eventuali responsabilità a carico dei propri tesserati».

In attesa del riscontro, si è espresso lo stesso questore di Salerno, Antonio De Iesu: «Escludo al momento che dietro ai responsabili ci sia la criminalità organizzata: ci troviamo di fronte a una follia pura di una parte malata della tifoseria nocerina». «Nessuno – scrivono i tifosi sul sito forzanocerina.it – ha minacciato di morte nessuno: è stato chiesto "un gesto eclatante per dare voce a un’ingiustizia subita dai tifosi”».

Diversa la prima versione dello stesso questore, secondo il quale i calciatori avrebbero subìto «una odiosa e scellerata violenza privata» e «siano stati influenzati da forti intimidazioni a non scendere in campo». Di certo, la cronaca nera ha già visto tifosi nocerini distinguersi recentemente in un «assalto all’autogrill» a Teano, l’anno scorso, così come in incidenti a Barletta, Verona e contro i sostenitori del Savoia, squadra di Torre Annunziata.

«Il danno è stato fatto a tutto lo sport italiano, è stata fatta una figura vergognosa: i nostri interlocutori sono leghe e federazioni, il Coni non c'entra assolutamente niente ma abbiamo un problema morale evidente», ha tuonato il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Sul caso è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Enrico Letta: «Fatti gravissimi, nei confronti dei quali serve la tolleranza zero. Sono episodi che hanno un effetto drammatico nei confronti dei valori che lo sport trasmette», afferma il premier, per il quale una legge sugli stadi «sarà pronta entro gennaio». «Il calcio è di chi lo ama», recita lo spot della Serie A TIM: non a Nocera, non fino ad ora, se davvero gruppo di violenti fosse in grado di mortificare la passione di un’intera città. Intanto la squadra torna in campo per un'amichevole a cui hanno assistito appena 50 persone: un tentativo di tornare alla normalità, auspicato anche dal tecnico Gaetano Fontana.

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