Un dolore abitato dalla gioia

Messaggio per la Giornata mondiale della gioventù: Chiara Badano di nuovo additata dal papa – insieme a Pier Giorgio Frassati – come esempio per i giovani di una vita abitata dalla gioia seppur nel dolore
giovani per un mondo unito

 «Sono due semplici testimonianze tra molte altre che mostrano come il cristiano autentico non è mai disperato e triste, anche davanti alle prove più dure, e mostrano che la gioia cristiana non è una fuga dalla realtà, ma una forza soprannaturale per affrontare e vivere le difficoltà quotidiane». Per spiegare ai giovani che essere felici oggi è possibile, papa Benedetto XVI ricorre di nuovo alle esperienze di due giovani: Pier Giorgio Frassati e Chiara Luce Badano. Lo ha fatto nel messaggio per la Giornata mondiale della gioventù, che verrà celebrata a livello diocesano nella prossima domenica delle Palme. Nel testo, reso noto dalla sala stampa vaticana il 27 marzo, il Papa guarda alla Gmg di Rio 2013 ed esorta i giovani a essere “missionari della gioia”.
 
Il messaggio è attraversato da una serie di interrogativi: è veramente possibile la gioia piena al giorno d’oggi? Come trovare la vera gioia nella vita, quella che dura e non ci abbandona anche nei momenti difficili? «Alla fine – scrive papa Benedetto XVI – potrebbe rimanere nel nostro cuore la domanda se veramente sia possibile vivere nella gioia anche in mezzo alle tante prove della vita, specialmente le più dolorose e misteriose; se veramente seguire il Signore, fidarsi di Lui doni sempre felicità». Ed è a questo punto che il Papa parla di Pier Giorgio Frassati e Chiara Luce Badano. «Giovani come voi – scrive – che hanno trovato proprio in Cristo la luce capace di dare forza e speranza, anche in mezzo alle situazioni più difficili».
 
Benedetto XVI ricorda  come il beato Pier Giorgio Frassati (1901-1925) abbia sperimentato tante prove nella sua pur breve esistenza, tra cui una, riguardante la sua vita sentimentale, che lo aveva ferito in modo profondo. Proprio in questa situazione, scriveva alla sorella: «Tu mi domandi se sono allegro; e come non potrei esserlo? Finché la fede mi darà forza sempre allegro! Ogni cattolico non può non essere allegro». E Giovanni Paolo II, presentandolo come modello, diceva di lui: «Era un giovane di una gioia trascinante, una gioia che superava tante difficoltà della sua vita».
 
Il Papa prosegue: «Più vicina a noi, la giovane Chiara Badano (1971-1990), recentemente beatificata, ha sperimentato come il dolore possa essere trasfigurato dall’amore ed essere misteriosamente abitato dalla gioia. All’età di 18 anni, in un momento in cui il cancro la faceva particolarmente soffrire, Chiara aveva pregato lo Spirito Santo, intercedendo per i giovani del suo movimento. Oltre alla propria guarigione, aveva chiesto a Dio di illuminare con il suo spirito tutti quei giovani, di dar loro la sapienza e la luce: “È stato proprio un momento di Dio: soffrivo molto fisicamente, ma l’anima cantava” (Lettera a Chiara Lubich, Sassello, 20 dicembre 1989). La chiave della sua pace e della sua gioia era la completa fiducia nel Signore e l’accettazione anche della malattia come misteriosa espressione della sua volontà per il bene suo e di tutti. Ripeteva spesso: “Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io”».
 
Il Papa conclude il suo messaggio chiedendo ai giovani di «essere missionari della gioia». Ed aggiunge: «Non si può essere felici se gli altri non lo sono: la gioia quindi deve essere condivisa. Andate a raccontare agli altri giovani la vostra gioia di aver trovato quel tesoro prezioso che è Gesù stesso. Non possiamo tenere per noi la gioia della fede: perché essa possa restare in noi, dobbiamo trasmetterla».
 

I più letti della settimana

Osare di essere uno

Chiara D’Urbano nella APP di CN

Focolari: resoconto abusi 2023

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons