Un cammino ecumenico di pace

Pace per Gerusalemme, pace per il popolo ebraico e per il popolo palestinese, pace per la terra che essi sono chiamati ad abitare insieme. Si conclude con questa invocazione il messaggio che il Consiglio delle chiese cristiane di Milano – con 125 delegati – ha consegnato a personalità politiche e religiose, palestinesi e israeliani, nel corso del cammino ecumenico di pace a Gerusalemme che si è svolto in Terra Santa dal 17 al 24 giugno. Siamo venuti a Gerusalemme – si legge nel messaggio – per incontrare chi soffre e paga le conseguenze di un pesante conflitto e chi malgrado tutto persevera a cercare ostinatamente vie di pace. Vorremmo poterci porre nel mezzo del vostro conflitto – proseguono le chiese – stringendo la mano dell’uno e la mano dell’altro e così restare finché non vi stringiate la mano anche tra voi. Della delegazione hanno fatto parte, l’arcivescovo di Milano, card. Dionigi Tettamanzi, l’attuale presidente del Consiglio delle chiese cristiane di Milano, il valdese Gioacchino Pistone e il sacerdote e teologo della Chiesa ortodossa romena, Traian Valdman. Non è un pellegrinaggio – spiega Paolo Naso, direttore di Confronti che ha organizzato l’iniziativa -, è piuttosto l’incontro delle chiese con le pietre viventi che vivono in questa terra. L’obiettivo del cammino è stabilire e rinnovare rapporti di amicizia con i tanti testimoni di pace, palestinesi e israeliani, che vivono qui. Tra questi testimoni, il Consiglio ecumenico ambrosiano ha incontrato anche il card. Carlo Maria Martini (nella foto), che dopo aver guidato la Chiesa di Milano ha scelto Gerusalemme come sua dimora. TORINO I 900 anni della Consolata Festa grande a Torino domenica 20 giugno per il novecentenario del primo miracolo attribuito all’immagine della Vergine oggi presente nel santuario detto della Consolata. La storia di questo santuario – spiegano in diocesi – è anche la storia della fede della città di Torino. Le sue origini risalgono a san Massimo, vescovo della città, che collocò in una cappella l’immagine della Vergine. L’episodio centrale è però il ritrovamento del quadro, ad opera di un cieco originario di Briançon, che riacquistò la vista in quel luogo il 20 giugno 1104. Da allora il culto è andato crescendo fino alla stabilizzazione degli ultimi secoli che ha marcato in senso mariano la religiosità torinese. Da sempre alla Consolata, patrona della città di Torino e della diocesi, i fedeli chiedono (e ottengono) la protezione della Madonna. Come accadde, per esempio, durante l’epidemia di colera del 1835, quando – ottenuta la grazia – il municipio torinese eresse accanto al santuario una colonna votiva alta oltre 15 metri, con in cima la statua della Vergine. SANTA SEDE Un anno speciale dell’Eucaristia Inizierà con il Congresso eucaristico mondiale in programma dal 10 al 17 ottobre di quest’anno a Guadalajara (Messico) e terminerà con la prossima Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi che si terrà in Vaticano dal 2 al 29 ottobre 2005 e il cui tema sarà appunto L’Eucaristia fonte e culmine della vita e della missione della chiesa. A darne l’annuncio è stato Giovanni Paolo II in occasione della messa celebrata a Roma nella solennità del Corpus domini. Ma che cosa è l’Eucaristia per il papa? È – ha detto nell’omelia – un entrare in comunione con Cristo e renderlo contemporaneo ad ogni epoca. Cristo – ha aggiunto il papa – è l’unico che può saziare la fame dell’uomo in ogni tempo e in ogni parte della terra e quanti si nutrono alla sua mensa diventano strumenti vivi della sua presenza d’amore, di misericordia e di pace. GERMANIA La festa del Katholikentag Si è svolto nella città di Ulm dal 16 al 20 giugno il 95° Katholikentag, la giornata più importante dei cattolici tedeschi che quest’anno ha visto la partecipazione di quasi 25 mila persone, 10 mila in più di quanto gli organizzatori avessero previsto. Per l’occasione, la città si è rivestita a festa con bandiere, manifesti e indicazioni in arancione, il colore scelto per la manifestazione. Sotto il tema Leben aus Gottes Kraft (vivere con la forza di Dio) si è svolto un programma fitto di appuntamenti con circa 800 celebrazioni liturgiche, discussioni, incontri, feste, preghiere o altre manifestazioni. In un messaggio inviato a mons. Gebhard Fürst, vescovo di Rottenburg- Stuttgart, il papa è tornato a parlare di Europa. L’Europa – ha detto – non è un’unione mera e casuale di stati legati l’uno all’altro geograficamente. L’Europa, nonostante la sua molteplicità culturale, deve divenire sempre più, sulla base dei valori umani e cristiani, un’unità spirituale, che ispiri le azioni degli uomini . Per questo, ha bisogno anche oggi del contributo dei cristiani e del cristianesimo.

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