Tre Angeli a Perugia

61° Sagra Musicale Umbra. Mendelssohn e Mozart hanno entrambi dodici anni quando compongono, il primo, l’operina I due pedagoghi; il secondo, il Singspiel Bastiano e Bastiana, espressioni di talenti quasi sovrumani. Per questo – avverte il maestro Aldo Bennici, instancabile direttore artistico della Sagra – mi piace pensare ai due bambini come a due veri angeli. In effetti, ascoltando le composizioni, concertate e dirette con finezza da Andrea Giorgi a capo della fresca Orchestra della Toscana, si ha la sensazione di qualcosa di puro, di fanciullesco nel senso più bello del termine. Mozart riecheggia motivi popolari e burleschi trattati sempre con autentica eleganza: un’orchestrazione leggera, ricamata, invenzioni musicali particolari (il tema dell’Introduzione che ritroveremo quasi simile nel primo tempo della Sinfonia Eroica di Beethoven…), una voglia di gioco mai perduta, e la trama esile del Singspiel amoroso scorre spiritosa e gentile. Mendelssohn, nel 1821, è già musicalmente precoce. Riecheggia Mozart (Il ratto e soprattutto Il flauto magico), ama Bach, ma sa esser originale: tesse con l’innata limpidezza inventiva un discorso, orchestrale, in particolare, dove la colorita presa in giro dei differenti metodi pedagogici dei protagonisti è brillante, affettuosa: ma anche puntuale, sicura nei colori e nei timbri. L’esecuzione, in forma di concerto nella meravigliosa chiesa di San Pietro, ha avuto un giusto successo: merito di direttore orchestra e coro, e dei cantanti, fra cui il baritono Tom Erik Lie e il basso Peter Lobert. Tutti hanno amato le due partiture, solcate da lampi di felicità creativa affascinante, che piacerebbe riascoltare. A Mozart e Mendelssohn, i due angeli della Sagra, forse se ne potrebbe aggiungere un terzo, e cioè la cantante israeliana Noa. Sua questa intensa confessione: Quando si fa musica insieme, ci si sente trasportati ad un livello più alto. Succede qualcosa di magico: non si sa dire cosa sia, ma c’è. A quel punto si è incapaci di qualsiasi pensiero di odio. Nei giorni della polemica Vaticano-Islam, questo messaggio suonava in quella direzione verso la pace e la spiritualità che è l’anima della Sagra e di molti artisti: si pensi all’orchestra israelo- palestinese formata dal direttore Daniel Baremboim… Noa si è esibita nel delizioso Teatro Morlacchi: il suo repertorio eclettico dà risalto ad una voce di sicurezza interpretativa unica, di forte smalto e agilità, con inflessioni variegate, capaci di affrontare addirittura, e con credibilità, il repertorio napoletano tradizionale. L’intesa fra l’Acustic Band e il Solis String Quartet napoletano è perfetta. E quando si fa musica in questa maniera, con passione e tecnica all’unisono, il pubblico si ritrova in una sorta di paradiso, dove cielo e terra appaiono naturalmente in armonia. Grazie alla musica.

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