A Torino “Contro le mafie la forza del NOi”

Nell'ambito del Salone Off del Salone internazionale del Libro di Torino 2018, venerdì 11 maggio alle ore 17.30 in Via Sestriere 34 si svolgerà un evento con il giornalista Rai Gianni Bianco. In occasione della presentazione del libro Alle mafie diciamo noi. L'appuntamento è promosso dalla Comunità dei Focolari di Torino, Città Nuova, Libera Piemonte, Binaria Centro Commensale, Gruppo Abele.    

Tra i tanti ragazzi e ragazze incontrati in giro per l’Italia, di certo qualcosa raccoglierà Flaminia, quarto anno del Liceo Augusto di Roma. A dispetto dei suoi diciassette anni fa un’analisi che potrebbe essere presa a programma dell’antimafia sociale. «Quello che mi porterò sempre dentro è una parola semplice di sole tre lettere: NOI» – annota dopo un incontro cui ha partecipato anche don Luigi Ciotti – «adesso ho il cuore colmo di una nuova speranza per il mio domani, ma soprattutto per il futuro di tutte le persone che mi circondano. Ho capito che si può cambiare solo se ciascuno di noi si impegna in prima persona. Penso sia giunto il momento di non essere solo spettatori, ma di iniziare a fare qualcosa di più. Sono realmente convinta che la mia gioia non sia sufficiente per essere felice, almeno fino a quando chi mi sta attorno soffre. Credo che l’unico modo per cambiare strada sia quello di prendere coscienza della situazione, di capire che la vera gioia è quella comune, così che ognuno di noi si impegni realmente non solo a parole».

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Le impressioni di ragazzi e professori confermano che portare la propria testimonianza nelle scuole è utile. Chiediamo al magistrato Giuseppe Gatti della Dda di Bari: Ma da dove nasce la voglia di farlo?
Ho sempre avuto una particolare attenzione alla formazione educativa dei giovani, nella convinzione che un processo di cambiamento del tessuto sociale debba partire necessariamente da loro. I ragazzi, per la loro condizione legata alla giovane età, non hanno ancora sviluppato quelle chiusure e quelle sovrastrutture con cui noi adulti cerchiamo di difendere e legittimare a tutti i costi il nostro modo di agire e di pensare. Fa paura, oggi più che mai, la prospettiva di dover mettere in discussione le proprie certezze, di concepire la vita come un grande “viaggio relazionale”, in cui sono proprio gli incontri e i rapporti personali che instauriamo con gli altri la nostra più grande occasione di crescita e il nostro più prezioso patrimonio di vita. Sì, perché alla fine è sempre così: quando ci si pone con l’altro in una logica di donazione si riceve sempre di più di quanto si dà.

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Più passa il tempo e più mi convinco sempre di più che la lotta alla mafia e alle mille forme di illegalità che devastano il nostro meraviglioso Paese non può essere concepita soltanto come un’attività di contrasto giudiziario.
I processi, gli arresti e le condanne sono il momento in cui lo Stato cerca di sconfiggere la criminalità con la repressione, ma quando si arriva a questo siamo già in ritardo, perché i reati sono già stati commessi e, in qualche modo, il danno è già stato fatto.
Spesso il carcere, che rappresenta la sanzione con cui vengono punite le condotte più gravi, peggiora ancora di più le cose, perché per un ragazzino che aspiri a diventare un boss, andare in galera vuol dire in qualche modo poter “fare carriera”.
In carcere puoi fare le conoscenze giuste, puoi farti apprezzare per la capacità di importi e di farti rispettare: è lì che, principalmente, si fanno i battesimi, con cui si consacra l’avvenuta affiliazione mafiosa oppure gli innalzamenti, che segnano il passaggio di grado da picciotto a vero e proprio boss.
E poi, come se non bastasse, quando esci dal carcere – magari perché un bravo avvocato è riuscito a farti assolvere – nel tuo ambiente diventi ancora più famoso, tutti avranno ancora più paura di te, perché tu sei “quello che è appena uscito di prigione”: la tua fama criminale potrà, dunque, contare su una certificazione di qualità… insomma, come una buona bottiglia di vino, potrai spendere in giro il tuo “meritato” titolo di delinquente d.o.c.

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