Torino città per la fraternità

Il Consiglio comunale ha deliberato all’unanimità, con un solo astenuto, l’adesione all’associazione Città per la fraternità
torino

Quando, il 2 giugno 2002, Chiara Lubich ricevette la cittadinanza onoraria di Torino, scrsse sul Libro d’oro della città: «Auguro a Torino di diventare la capitale della fraternità». Dieci anni dopo, nel pomeriggio del 7 maggio, il Consiglio comunale di Torino ha deliberato l’adesione del Comune all’associazione Città per la fraternità, nata da un’ispirazione di Chiara Lubich per l’impegno sociale e la realizzazione del principio di fraternità e la promozione di relazioni basate su gratuità, reciprocità e interdipendenza.

 
L’associazione, costituitasi nel 2008 e di cui attualmente fanno parte oltre 70 comuni, di estrazioni e schieramenti diversi, è nata con l’obiettivo di diffondere nella vita politica, partendo proprio dagli enti locali, il principio di fraternità come metodo concreto per l’affermazione del bene comune. La mozione proposta – hanno sottolineato diversi consiglieri della maggioranza e dell’opposizione – era stata firmata da esponenti di entrambi gli schieramenti «per cercare di mantenere il principio dell’idea delle città per la fraternità». L’approvazione è stata praticamente unanime (un solo astenuto).

 

«Nel clima di sfiducia e disorientamento, acuito da una crisi economica strutturale – ha precisato Marco Muzzarelli, estensore del testo della mozione – le città sono il luogo privilegiato dove sperimentare buone pratiche, a cominciare dal dialogo e dal coinvolgimento dei cittadini in percorsi di scelte condivise, che consentano di ricostruire legami sociali e definire reciproche responsabilità».

 

«È con grande gioia e onore – ha dichiarato Pasquale Boccia, presidente dell’associazione Città per la fraternità – che salutiamo e accogliamo la città di Torino tra i membri dell’associazione. È la nostra squadra che aumenta in quantità e qualità, in questa che è una sfida, una scommessa per fare sì che le città possano diventare laboratori in cui fare esperienze positive da poter mettere in rete e moltiplicare in dimensioni più grandi».

 

«Questa delibera – ha affermato Renato Damosso, presidente del Movimento politico per l’unità del Piemonte – permette di portare il pensiero di Chiara Lubich sulla fraternità all’interno del comune di Torino. Nella commissione prevista all’interno della delibera potremo approfondire il concetto di fraternità e sviluppare iniziative che avranno come obiettivo di fare di Torino la capitale della fraternità».

 

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