Tokyo. Tsukiji

Un vero e proprio racconto per immagini di Nicola Tanzini, con 30 fotografie che documentano l’interno del mercato ittico più grande al mondo, chiuso definitivamente nell'autunno del 2018

È uno luogo tra i più iconici della capitale nipponica, che ha visto accrescere la propria fama, al punto da diventare una delle attrattive maggiormente visitate dal turismo internazionale e che oggi non esiste più. Il 6 ottobre 2018, dopo 75 anni dalla sua apertura, il mercato di Tsukiji è stato definitivamente chiuso per far spazio alle Olimpiadi del 2010 e dislocato a diversi chilometri più a Est, nel quartiere di Toyosu.

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In oltre due anni di lavoro, il fotografo Nicola Tanzini ha scelto di cogliere il mercato ittico di Tsukiji in una veste inedita, ovvero nel momento di dismissione delle attività che precedono la chiusura, quando tutto finalmente si ferma e gli operatori possono sospendere l’attività lavorativa, già in corso dalle ore che precedono l’alba. Tanzini si sofferma in particolare sull’area interna di Tsukiji, il suo vero cuore pulsante, nel momento in cui si sta spopolando, e si concentra sui venditori di pesce, ripresi nella fase di scarico, sia fisico che mentale, dopo oltre 10 ore lavorative, caratterizzate da rumore assordante, dal continuo passaggio di mezzi meccanici specializzati, di migliaia di persone, tra clientela ordinaria e addetti ai lavori, che in queste immagini vanno via via scomparendo. La preparazione frettolosa dell’ultima merce, la pulizia dei ferri del mestiere, il disallestimento dei banchi, lo spuntino ristoratore consumato in solitudine, gli occhi pesanti che si fanno riposare per qualche istante, la stanchezza che prende il sopravvento e trasforma un carrello in un improbabile talamo su cui sdraiarsi goffamente, le boccate di sigaretta come fossero di ossigeno, lo scambio di battute, la riappropriazione dello smartphone per connettersi nuovamente col mondo esterno, rappresentano quei piccoli riti prima di ricominciare la seconda parte della giornata, e che conducono lo spettatore a una visione diversa rispetto a quella solitamente associata a questo luogo.

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«Profondo conoscitore della realtà giapponese e della città di Tokyo in particolare – scrive Benedetta Donato, curatrice della mostra bolognese –, Tanzini individua in Tsukiji il pretesto e l’adeguato contesto in cui inquadrare la narrazione della vita sintonizzandosi con un momento preciso, in quella dimensione specifica che la vede sospesa tra caos imperante, sforzo fisico e stress mentale. Quelle di Tanzini – ricorda ancora Donato – sono immagini rigorosamente in bianco e nero, che risentono certamente dell’influenza di maestri come Daido Moriyama, inquadrabili nell’ambito della tradizione umanista e della street photography, riprendono in maniera spontanea i soggetti, cogliendone la vena di genuinità e riportandoli come un esempio di catalogazione umana, che l’autore riesce a cogliere e a rivelare, in un serrato diario visivo di atteggiamenti, situazioni e comportamenti, andando oltre gli stereotipi».

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Tanzini, pisano classe 1964, è un imprenditore e fotografo da oltre 30 anni. La sua ricerca s’ispira prevalentemente al movimento della fotografia umanista, ponendo al centro i comportamenti, le situazioni quotidiane appartenenti alla natura umana, in quello che l’autore definisce il proprio ambiente naturale: la strada. Ha fondato Street Diaries, un progetto itinerante e in costante evoluzione sulla fotografia di strada, che si alimenta grazie ai numerosi viaggi compiuti dall’autore intorno al mondo e che finora ha visto protagonisti luoghi, quali: Londra, Dublino, San Francisco e molti altri ancora. Edita dall’Agenzia Contrasto Tokyo. Tsukiji è la sua prima pubblicazione editoriale.

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“Nicola Tanzini. Tokyo. Tsukiji”. A Bologna, Spazio Paoletti (Strada Maggiore, 14), dal 18 al 31 gennaio. 

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