I terremotati tra neve e ghiaccio

Il maltempo ha colpito duramente gli abitanti del Centro Italia. Molte le scuole chiuse e le strade bloccate.

Prima dell’arrivo della grande ondata di maltempo che ha colpito tutta l’Italia, sui social già era partito l’appello a non dimenticare le zone colpite, negli anni scorsi, dal terremoto. Il gelo che ha ghiacciato la Penisola da nord a sud è infatti arrivato anche nelle zone colpite dal sisma e restano ad oggi chiusi molti istituti scolastici nelle zone terremotate di Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria, ma non a Norcia, dove le scuole sono regolarmente aperte.

Ma facciamo il punto nelle singole zone. Le prime precipitazioni nevose sono cadute copiose in questi giorni prima nelle Marche, nelle province di Ascoli Piceno, Macerata e Fermo, dove immediatamente è scattata l’allerta meteo. Da due giorni nevica, infatti, nei comuni montani di Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Force e Montemonaco.

Preoccupante resta il possibile congelamento delle tubature a causa dell’abbassamento delle temperature previsto nei prossimi giorni. Per questo motivo nelle casette di Borgo 1 e Borgo 2, ad Arquata del Tronto e a Pescara del Tronto, gli abitanti hanno utilizzato polistirolo e gommapiuma per mettere al sicuro i contatori.

Neve anche nelle zone del sisma umbro, Norcia, Cascia e Preci, dove però non sono stati registrati problemi nelle aree di alloggio dei terremotati. E nessun problema rilevante a causa della neve nel cratere reatino nei centri di Amatrice e Accumoli, dove – nonostante le precipitazioni abbiano raggiunto i 30 centimetri – sono stati rimosse dalle zone dove sono collocate le Sae. Nella zona resta comunque imponente il dispiegamento di forze sul territorio, ove si è intervenuto senza sosta con turbine e squadre a piedi. L’attesa ora è per  il crollo delle temperature al di sotto dei 17 gradi atteso nella zona di Accumuli e Amatrice.

E infine l’Abruzzo, dove la neve ha raggiunto non solo le zone interne, ma anche la costa. Campotosto (L’Aquila), al centro delle cronache degli scorsi mesi per la sicurezza del bacino artificiale più grande d’Europa dopo il sisma del 2016, vive una situazione precaria. Nell’aggregato della frazione Rio Fucino sono una cinquantina i centimetri di neve accumulati. Nella zona, oltre al grande freddo che nel scorse nottate ha raggiunto -12 gradi, è la viabilità di una delle strade a creare disagi, ovvero la chiusura per frana della provinciale numero 2.

Il sindaco di Campotosto Luigi Cannavicci ha dichiarato in queste ore: «La nostra preoccupazione è il pericolo ghiaccio, per cui stiamo distribuendo sale sulle strade comunali, nel paese e nei moduli abitativi provvisori (Map). Certo, ci sono poche persone in giro, la gente è al caldo nelle case». Provvidenziale in queste ore sembra essere stata la presenza della struttura polivalente donata dall’Associazione Nazionale Alpini dove sono presenti in queste ore il presidio 118, in funzione 12 ore al giorno, il medico e il genio militare. Una certezza, insomma, per i residenti della zona, che in questo periodo aveva vissuto l’ennesima prova  a causa dell’isolamento telefonico di 11 giorni nella vicina frazione Mascioni. Nella locanda della frazione, infatti, sono ospiti diversi anziani del posto che hanno perso casa dopo il terremoto del gennaio dello scorso anno.

 

 

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