Tabacco alla sbarra

«Da qualche anno, in diversi Paesi, tra cui l’Inghilterra, in seguito a sintomi allarmanti, il problema del fumo è stato affrontato e studiato a fondo». Iniziava così un articolo apparso sul n. 19 del 1962, di cui riportiamo l’ultima parte.
Una ragazza che fuma

Un notevole passo è stato fatto con la recente approvazione di una legge che vieta ogni propaganda su tutti i tipi di prodotti da fumo, sia nazionali che esteri. Ma di fronte a un pericolo così notevole e così generale ci vorrebbe un’azione positiva, fra l’altro, di propaganda diretta ad illuminare la popolazione. Certo che da noi le cose si complicano, perché il governo stesso si trova ad avere il monopolio dei tabacchi, che gli procura un gettito grandissimo di entrate. Ma se c’è una cosa ovvia e fuori discussione è che un governo non può far soldi  speculando sulla salute dei cittadini. Comunque la buona volontà non manca; e un particolare che ci ha favorevolmente colpiti è che lo stesso Monopolio mette a disposizione del ministero della Sanità chimici ed attrezzature per lo studio sulla dannosità del fumo. Considerando l’aspetto finanziario bisogna rilevare, come è stato osservato da competenti, che se è certo da un lato che per questa auspicabile azione contro il fumo le entrate indubbiamente diminuiranno, d’altra parte si avrà un fortissimo risparmio sulle spese per l’assistenza sanitaria, per le pensioni da malattie croniche, ecc., che sono di gran peso per l’economia pubblica.

Si attendono quindi altre leggi e altri provvedimenti. E giustamente. Anche se, tuttavia, dobbiamo confessarcelo, la soluzione definitiva del problema non potrà venire che sul piano dell’autocontrollo individuale. Il primo passo che si sta già facendo, è di aprire coraggiosamente tutti insieme gli occhi sulla situazione. Poi molto verrà da sé, perché il potere collettivo di persuasione ed anche – diciamolo pure – di suggestione, è immenso.
E non c’è motivo per non avere fiducia che le statistiche “retrospettive”, che faranno su di noi i nostri successori, abbiano a riconoscere come la nostra società sia riuscita a risalire anche in questo campo – come in altri più importanti – la corrente di una mentalità che si fa guidare spesso solo dall’apparente immediato benessere.
Anche qui, un forte aiuto a superare la tentazione del tabacco, viene dal saper orientare la volontà ad alti ideali che prendano talmente da riempire di sé la nostra vita.
Paolo Claudio

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