Superbonus conviene

Il nostro sistema previdenziale, come più volte descritto in questa rubrica, continua ad essere destinatario di appositi provvedimenti legislativi che ne modificano i contenuti. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad una continua ingerenza legislativa per apportare modifiche più o meno sostanziali. Le due più importanti sono sicuramente quella del 1992, cosiddetta riforma Amato, e quella del 1995, cosiddetta riforma Prodi. Anche l’attuale governo ha approntato una sua riforma che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2008. Prima di esaminare nel dettaglio le modifiche apportate dal nuovo provvedimento legislativo, illustriamo ai nostri lettori la parte già applicativa che riguarda l’incentivo per il posticipo del pensionamento (cosiddetto bonus). La nuova legge, infatti, al fine di frenare i pensionamenti nel quadriennio 2004-2007, ha previsto un’apposita norma per i lavoratori del settore privato che hanno maturato o matureranno il requisito contributivo ed anagrafico per il diritto alla pensione di anzianità entro il 31 dicembre 2007 e che scelgono di rimanere al lavoro. A questi lavoratori che perfezionano nel quadriennio 2004-2007 il requisito richiesto per il diritto alla pensione di anzianità è data la facoltà di rinunciare all’accredito dei contributi per lavoro dipendente. Il datore di lavoro anziché versare tali importi all’ente previdenziale li dovrà corrispondere per intero al lavoratore. L’aumento che otterrà il lavoratore in busta paga sarà pari a circa il 32,7 per cento dello stipendio lordo e su questo importo non dovrà pagare l’Irpef; l’incremento sale al 33,7 per cento per le retribuzioni annue oltre i 37.883,00 euro. Dal 6 ottobre 2004, il dipendente che decide di usufruire del superbonus dovrà inoltrare all’Inps un’apposita richiesta su un apposito modulo in distribuzione presso l’Istituto o scaricabile dal sito www.inps.it. Il diritto al bonus per i lavoratori che lo richiederanno e per i quali sia stato verificato il soddisfacimento di tutti i requisiti richiesti dalla norma decorrerà: – dalla prima finestra utile per il pensionamento, se la richiesta è pervenuta prima o entro il mese in cui si apre la finestra; – dallo stesso mese in cui è pervenuta la richiesta, se questa è stata effettuata successivamente. Il diritto cessa il 31 dicembre 2007 e, per i lavoratori che vorranno continuare a lavorare, dal 1° gennaio 2008 si ripristinerà l’obbligo di versare i contributi all’ente previdenziale. I lavoratori che hanno esercitato l’opzione per il bonus possono decidere di andare in pensione in qualsiasi momento. La corresponsione della prestazione pensionistica è subordinata alla cessazione del rapporto di lavoro. L’importo della pensione sarà quello che sarebbe spettato al momento in cui il lavoratore ha esercitato l’opzione, rivalutato annualmente per gli indici Istat relativi all’aumento del costo della vita. Per completezza di informazione rammentiamo i requisiti richiesti nel quadriennio in questione per poter andare in pensione di anzianità: Negli anni dal 2004 al 2005: – 35 anni di contributi e almeno 57 anni d’età. L’età si riduce a 56 anni per gli operai e i cosiddetti precoci, coloro cioè che possono vantare almeno un anno di contribuzione derivante da attività lavorativa prima del compimento del 19° anno di età. – In alternativa 38 anni di contribuzione, indipendentemente dalla età anagrafica; Negli anni dal 2006 al 2007: – 35 anni di contributi e un’età anagrafica di almeno 57 anni per tutti. – In alternativa 39 anni di contribuzione indipendentemente dall’età anagrafica.

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