Sudafrica: incontri a margine del vertice Brics

Il gruppo dei Paesi Brics comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Lo scopo è ridurre il dominio del dollaro Usa sui mercati mondiali. Al prossimo vertice Brics di Johannesburg, in Sudafrica, dal 22 al 24 agosto 2023, saranno presenti numerosi Paesi interessati.
(AP Photo/Armando Franca)

Dallo scorso gennaio, quando il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa è diventato presidente dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), si sono svolti diversi incontri internazionali in preparazione al vertice di questa organizzazione a Sandton, nei pressi di Johannesburg (Sudafrica), dal 22 al 24 agosto.

L’evento di quest’anno ha un carattere speciale, è al centro dell’attenzione. E per una buona ragione: oggi più che mai la Cina e soprattutto la Russia puntano ad opporsi al monopolio dominato dal dollaro Usa, creando un’alleanza monetaria e finanziaria che consenta di realizzare un mondo più multipolare. E per definire un nuovo ordine mondiale dove abbiano voce anche i Paesi del Sud del mondo.

A maggio si è svolto a Skukuza, nella provincia sudafricana di Mpumalanga, il 10° incontro dei ministri dell’istruzione Brics, alla presenza dei ministri dell’istruzione e dei delegati dei cinque paesi che compongono il gruppo Brics, con la presenza anche della Namibia, come ospite speciale. I partecipanti si sono impegnati a fornire programmi su misura e pertinenti ai giovani che non hanno un accesso adeguato alla formazione scolastica, ed a garantire la loro occupabilità e integrazione nei mercati del lavoro. I paesi Brics sono inoltre impegnati a migliorare la qualità e rafforzare la cooperazione internazionale nell’istruzione superiore e nella formazione attraverso il riconoscimento reciproco delle qualifiche, in linea con l’agenda globale Education 2030 delle Nazioni Unite.

Il 14 luglio scorso, inoltre, diplomatici e consiglieri per la sicurezza dei paesi Brics hanno discusso a Johannesburg di sicurezza, governance globale e conflitto russo-ucraino.

Nella prima settimana di agosto, giovani imprenditori, ricercatori e attivisti si sono riuniti, sempre a Johannesburg, per riflettere su come i Brics possano plasmare il futuro dell’energia per l’Africa e per se stessi. L’incontro ha anche evidenziato l’urgente necessità della transizione energetica e di soluzioni innovative per soddisfare le esigenze dei milioni di africani che non hanno accesso all’energia. «La necessità di accedere alla sicurezza energetica e ad una giusta transizione è in realtà un’opportunità, anche se è una sfida» ha spiegato Jacob Mbele, direttore generale del ministero sudafricano delle risorse minerarie e dell’energia.

Il presidente Ramaphosa ha invitato 67 leader dell’Africa e del Sud del mondo a partecipare ai dialoghi Brics-Africa e Brics Plus. Verranno discusse questioni relative al terrorismo o alla sicurezza informatica, alla sicurezza delle armi nucleari, al cibo e all’energia.

Il vertice di agosto si terrà nell’ambito del tema “BRICS e Africa: partenariato per una crescita reciprocamente accelerata, sviluppo sostenibile e multilateralismo inclusivo”. I leader dei Brics dovrebbero discutere le opportunità per attuare appieno le potenzialità presenti nei Paesi aderenti e per promuovere una ripresa inclusiva dell’economia globale e uno sviluppo sostenibile, e per rafforzarsi a vicenda.

Il gruppo dei 5 Paesi membri, che intende pesare di più nelle istituzioni internazionali finora dominate da Stati Uniti ed Europa, si è detto aperto a possibili espansioni. Venti paesi di tutto il mondo avrebbero chiesto di entrare a far parte del gruppo Brics. Tra essi: Iran, Argentina, Bangladesh e Arabia Saudita sono tra i paesi che hanno manifestato interesse, formale o informale.

Lanciato nel 2009, il gruppo delle cinque potenze emergenti rappresenta oggi il 23% del Pil globale e il 42% della popolazione mondiale.

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