Spazzatura nel mare

Desta sempre maggior preoccupazione l’inquinamento marino composto dagli oggetti che ogni giorno buttiamo in acqua. Masse pericolose per la salute e per la navigazione

Raccogliere spazzatura marina che galleggia sulle acque: questo è il compito della nave attrezzata che lunedì scorso è partita dal porto spagnolo di Pasaia, vicino a San Sebastián, allo scopo di offrire direttive per la gestione efficace della spazzatura galleggiante nel Golfo di Vizcaya, quell’angolo dell’Atlantico che nelle carte nautiche francesi diventa Golfo di Gascogne, e che sembra sia tra le acque marine del continente più danneggiate da questo tipo d’inquinamento. Nel periodo in cui la nave svolgerà il suo compito (170 uscite in mare complessivamente) raccoglierà circa 50 tonnellate di residui, e soprattutto fornirà dati sui punti della costa in cui più si concentra la spazzatura, il perché di tale concentrazione e il tipo di spazzatura accumulata.

Denominato Life Lema (http://lifelema.eu/es/), questo progetto si basa sul finanziamento del Programma Life, proposto dalla Commissione europea nel 2014, per sviluppare iniziative riguardanti la cura dell’ambiente nelle più varie attuazioni possibili. In questo caso intervengono enti pubblici, come la Diputación Foral di Guipúzcoa (Spagna) e il comune di Biarritz (Francia), altri privati, come il laboratorio tecnologico spagnolo Azti tecnalia e il francese Rivages Pro Tech, e anche l’ong francese Surfrider Foundation Europe.

Secondo le stime dell’Agenzia europea dell’ambiente, ogni anno 10 milioni di tonnellate di residui finiscono nelle acque dei mari e degli oceani. La plastica è uno dei principali elementi, formando perfino grosse isole, delle quali non vediamo che il 15%, cioè la punta dell’iceberg. Già nel novembre 2005 l’Assemblea generale dell’Onu, con una risoluzione sugli oceani e il diritto del mare, segnalava il bisogno di «aumentare la capacità degli Stati in sviluppo per promuovere la coscienza su migliori pratiche di gestione dei rifiuti»; ma solo nel 2011 vide la luce un documento di base (Strategia Honolulu) per evitare, ridurre e gestire la spazzatura marina. Negli ultimi anni diversi studi hanno messo in rilevo la grande preoccupazione sull’impatto di questo tipo d’inquinamento sulla biodiversità, l’economia e la salute umana.

I rapporti del progetto Life Lema parlano di una spesa circa i 350 miliardi ogni anno in Europa per pulire le coste. Ecco perché l’obiettivo principale sarà quello di offrire alle amministrazioni locali delle direttive per una strategia di gestione della spazzatura marina galleggiante, allo scopo di restare dentro le politiche del Fondo europeo marittimo e della pesca, e d’accordo anche con le politiche territoriali.

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