Slitta di un anno la legge anti-slot

La ludopatia affligge 25 mila liguri, 9000 a Genova. L'opposizione di Pd e M5S
Anziana e slot machine

Amarezza e disgusto, verso chi ci governa” sono i primi sentimenti che affiorano dopo che il Consiglio Regionale della Liguria per due voti (16 a 14) ha approvato la proroga di un anno all’entrata in vigore della legge regionale sul gioco d’azzardo che prevede regole più rigide per le concessioni di video lottery e slot machine in locali e tabaccherie.

La legge era stata votata pure dal centrodestra, nella passata legislatura, e dopo cinque anni sarebbe dovuta entrare in vigore il 2 maggio prossimo. Tra le migliorie imponeva la chiusura di tutte le sale slot liguri che non rispettano le distanze minime di 300 metri dai luoghi `sensibili´ come oratori, scuole, case per anziani. Nella proroga è stato inserito un emendamento della Lega Nord che introduce l’utilizzo della tessera sanitaria per accedere alle slot (si attende l’ok dal ministero): è pensata per l’identificazione del giocatore e quindi sia dei minori che dei soggetti ludopatici.

In consiglio erano presenti rappresentati dei comitati contrari alla proroga con cartelli che dicevano “Non azzardatevi”. Di fronte i rappresentanti dei commercianti favorevoli alla proroga. Per il Pd «il colpo di mano del centrodestra sulle slot-machine alla fine è andato a segno. In poche ore la Giunta Toti ha spazzato via anni di lavoro contro la ludopatia. Questa proroga, come abbiamo detto più volte, non aiuta bar e tabacchi, perché sposta solo il problema a dopo le elezioni, senza prevedere alcun percorso di inclusione e aiuto come proposto dal Pd. Il voto di questa mattina è uno schiaffo alle tante persone rovinate dal gioco e ai Sert e alle associazioni, che ogni giorno lavorano sul territorio».

Mentre per il M5S: «Oggi è stata scritta una delle pagine più brutte di questa legislatura. Avevamo già sollecitato la Giunta Toti nell’ottobre 2015 a prendere iniziative forti e coraggiose di contrasto al gioco d’azzardo patologico. In un anno e mezzo non è stato fatto nulla, e oggi, messi alle corde, tirano fuori la subdola carta del ricatto occupazionale: il lavoro contro la salute. Gli esercenti contro le associazioni no slot. Una guerra creata ad arte, per mere ragioni elettorali, alla vigilia delle amministrative».

Non è così per la maggioranza: dicono che la nuova normativa lascerebbe a casa 2mila persone, e promettono presto un tavolo con gli enti locali che fanno i regolamenti, con i rappresentanti delle categoria, con le associazioni dei ludopatici, per modificare la legge rispettando la giurisprudenza attuale e le modifiche della normativa nazionale nell’ottica del riordino del settore.

A nulla è valso il sit-in organizzato davanti alla sede della Regione, dal coordinamento di associazioni unite contro la ludopatia: Cgil, Cisl, Uil, Auser, Arci, Uisp, Sert. Peccato che mancassero gli oratori, peccato che non sia visto un prete con i ragazzi, peccato davvero. Era una bella occasione per insegnare il valore della vita e come stare fuori dalle maglie che fanno schiavi tanti giovani.

In Liguria, i pazienti seguiti dal Sert sono aumentati del 211% negli ultimi sei anni, passando da 116 nel 2011 a 368 nel 2016. Più della metà hanno superato i 50 anni. «In Liguria ci sono 12mila slot machine e 110 sale vlt, una macchinetta mangiasoldi ogni 128 abitanti – dice Lorenzo Basso, deputato Pd ideatore della legge regionale che ha subito la proroga di un anno. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: si moltiplicano depressione, bipolarismo, bambini abbandonati mentre genitori o nonni giocano al bar, fino a casi estremi di suicidio».

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