Siracusa resiliente: la società civile si mobilita

Un percorso di ricerca e di azione di scelte possibili, concrete e praticabili sul territorio della città siciliana. Il confronto con l’enciclica Laudato Si’ a partire dalle reali problematiche ambientali come la gestione dell’acqua, i rifiuti, l’inquinamento industriale, le necessarie bonifiche, gli sversamenti nel porto grande….
Siracusa

Era la primavera del 2014 allorché s’insedia a Siracusa un tavolo di lavoro costituito da un gruppo di cittadini e di rappresentanti di diverse associazioni (di differenti sensibilità culturali), per una riflessione articolata sul modello economico imperante nella nostra società e sulle possibili alternative, finalizzata a lanciare al territorio proposte di “sviluppo altro”.

Nasce così Siracusa Resiliente.Si è partiti dalla condivisione di alcuni pensieri di Roberto Mancini (esponente in Italia della Filosofia della condivisione, riportate nel libro “Beni comuni e pace giusta”): «L’umanità è soggetto di doveri universali? Anche qui è essenziale il riconoscimento che l’essere umano, l’umanità come comunità umana, sta al mondo perché è responsabile dell’armonizzazione del mondo, è responsabile verso la natura, è responsabile verso le nuove generazioni che verranno, anche quelle che oggi non sono nate. L’umanità deve esercitare questa sua vocazione di essere voce, coscienza, custode del creato. Gandhi parlava di affidamento fiduciario: cioè a noi la vita, la terra, il tempo, lo spazio, i beni della terra sono dati in affidamento».

Vienecalendarizzato un crono-programma di un primo ciclo di quattro Seminari, sotto il titolo «Quale economia per una società più giusta?», proponenti un confronto con scrittori impegnati nella produzione di analisi e proposte su diversi teoremi di sviluppo. La serie si inaugura il 2 marzo 2015, protagonista Marco Bersani(di Attac Italia, promotore della proposta del “pareggio di bilancio sociale”), sul tema“Dalla dittatura della finanza alla democrazia dei beni comuni”. Il percorso è proseguito con il confronto, il successivo 27 marzo, con Maurizio Pallante (fondatore del Movimento per la Decrescita Felice), dal titolo “Autonomia alimentare, autonomia energetica, solidarietà: i monasteri del terzo millennio”. Toccherà quindi, il 10 aprile, a Tonino Perna (economista e sociologo, ordinario di Sociologia Economica presso l'Università degli studi di Messina, già presidente del Parco dell’Aspromonte), confrontarsi con l’uditorio sul tema“O Dio o mammona: l’adorazione del vitello d’oro sta finendo?”. A chiudere questo primo ciclo di incontri, è stato chiamato infine, il 22 maggio, Leonardo Becchetti (economista,  ordinario di Economia politica presso l’Università di Roma Tor Vergata, presidente del comitato etico di Banca Etica), per la presentazione del“Manifesto dell’economia civile”.

La metodologia utilizzata per questi incontri ha seguito uno schema rivelatosi efficace. La esposizione del tema da parte del relatore principale è stata sempre accompagnata da un contraddittorio locale composto da rappresentanti della società civile e della politica, alla ricerca di possibili risposte – secondo i diversi ruoli e le rispettive responsabilità – alle tematiche sollevate dalla relazione introduttiva.

Quando è stata pubblicata l’enciclica Laudato si’, Siracusa Resiliente vi ha subito ritrovato notevoli sintonie con le tematiche sensibili che ne avevano determinato la nascita e l’impegno. Per questa ragione, il 4 dicembre scorso, è stato promosso un quinto Seminario, incentrato proprio sull’enciclica di papa Francesco. Il sottotitolo del Convegno recitava: “interrogativi per la società civile e per la politica”, a significarne l’obiettivo, volto a ricercare possibili risposte alle problematiche che il pontefice mette in rilievo nel suo documento. Solito schema collaudato: presentazione dell’enciclica (da parte del gesuita Felice Scalia), una prima tavola rotonda con rappresentanti della società civile (accanto al relatore principale don Scalia: Toi Bianca, giornalista dell’Ufficio stampa del Ministero dell’Ambiente, e Pippo Ansaldi, geologo e ambientalista), ed una seconda tavola rotonda con esponenti del mondo politico (Sofia Amoddio, parlamentare nazionale del PD; Stefano Zito del M5S e Vincenzo Vinciullo del NCD, deputati all’Assemblea regionale siciliana). Nessuno spazio per esposizioni meramente teoriche, ma solo stringenti domande in merito alle iniziative che, nei rispettivi ruoli, ciascuno dei partecipanti ai tavoli ha intrapreso ed intende intraprendere per affrontare le tematiche emerse dall’Enciclica, per quanto riguarda alcune concrete problematiche ambientali legate al nostro territorio (acqua, rifiuti, inquinamento industriale, bonifiche, sversamenti nel porto grande,…). Perché, se è vero, che «Su questioni veramente importanti la cosa più pratica è avere una buona teoria» (J. M. Castillo,L’Umanità di Dio”), è  altrettanto veroche l’obiettivo di Siracusa Resiliente è quello di intraprendere un cammino verso un cambiamento culturale e spirituale; un percorso di ricerca e di azione di scelte possibili, concrete e praticabili.

 

 

«Le grandi svolte sono il risultato di mille svolte quotidiane, degli sforzi tenaci che tutti possiamo attuare facendo la nostra parte. L’efficacia dell’azione non dipende da quanto in alto siamo collocati, ma da quanta lucidità, determinazione e passione sapremo impegnare senza cedere alla rassegnazione»(Roberto Mancini, Trasformare l’economia).

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