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«Se Dio crea l’uomo “a sua immagine e somiglianza”, come mai l’uomo compie un’azione non buona e trasgredisce il suo volere?». E. F.
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«Se Dio crea l’uomo “a sua immagine e somiglianza”, come mai l’uomo compie un’azione non buona e trasgredisce il suo volere?».

E. F.

 

L’uomo «fatto a immagine e somiglianza di Dio» è la persona capace di entrare in relazione: «Maschio e femmina li creò» (Gen 1, 27). Le due espressioni si spiegano l’una con l’altra. L’uomo non è fatto per vivere da solo, ma in comunione. Anche il secondo racconto della creazione lo evidenzia: «Non è bene che l’uomo sia solo, gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». E tutti i particolari concorrono ad esplicitare il rapporto di unità e distinzione. La relazione implica la libertà di accogliere l’altro come complementare per la mia esistenza. È questa libertà che entra in gioco nel rapporto con Dio e con gli altri. Il peccato originale è in essenza peccato di diffidenza. Per salvare sé stesso, l’uomo deve liberarsi di Dio: i suoi interessi sarebbero contrapposti alla sua realizzazione. «Dio sa che… si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio» (Gen 3, 4): con le sue leggi egli contrasterebbe la possibilità di prendergli il posto. Non è questa la tentazione che continuamente si ripresenta nella storia e in particolare nella cultura occidentale dell’ultimo secolo? Per essere felice, l’uomo deve far “morire” Dio (vedi Marx, Nietzsche e Freud).

 

In Gesù, nuovo Adamo, si capovolge la prospettiva: Dio si presenta come Padre che ha a cuore la felicità dei suoi figli: «Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Il Vangelo mette insieme gli interessi di Dio e dell’uomo, fa scoprire che la volontà del Padre è la nostra realizzazione. Anche nel momento in cui appare assurdo: Gesù che in croce grida l’abbandono di Dio e si affida a lui è il vero capovolgimento del peccato originale. La risurrezione non è altro che l’esplicitarsi del disegno del Padre, che condivide la sofferenza e le dona un termine e un significato.

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