Sì o no al referendum?

In cosa consiste la riforma costituzionale che i cittadini italiani dovranno approvare oppure no il 4 dicembre? Le ragioni di chi è a favore e di chi, invece, è contrario
Loppianolab 2016 laboratorio sul Referendum costituzionale

«Solo una cittadinanza attiva, critica e consapevole è in grado di risolvere la crisi della democrazia rappresentativa» – lo afferma Silvio Minnetti, coordinatore del Movimento Politico per l’Unità (MPPU) – al laboratorio “Io sto col referendum. Le ragioni del sì, le ragioni del no per un voto informato e ragionato”, uno dei spazi di riflessione e progettualità che caratterizzano questa VII edizione di LoppianoLab, il laboratorio culturale promosso dal Movimento dei Focolari in Italia.

I costituzionalisti Salvatore Curreri (Università di “Kore”-Enna) e Raniero La Valle (giornalista, Comitati Dossetti per la Costituzione), hanno esposto i contenuti referendari da prospettive diverse: “Se non vogliamo continuare a votare alla ricerca disperata di una maggioranza, bisogna accettare governi di coalizione o un sistema politico in cui si decide chi deve vincere le elezioni – ha affermato Curreri. La Valle, per il fronte dei no, sostiene invece che se vincerà il sì avremo un Senato depotenziato, non più in grado di garantire una democrazia parlamentare.

 

Il senatore Giovanni Endrizzi (M5S) ha denunciato la concentrazione del potere nelle mani di un solo uomo, che sta rischiando di invertire il rapporto del potere legislativo: dal Governo al Parlamento e non viceversa. Antonio Palmieri (FI) sostiene che questa riforma porta meno democrazia e più confusione; riduce il federalismo e si schiacciano le Regioni. Stigmatizza il numero di firme necessario (150.000) per presentare proposte di legge popolare. Non si tratta della riforma di Matteo Renzi, ma è la riforma del Parlamento” – ha dichiarato Edoardo Patriarca (Pd) – “una riforma costituzionale renderà la nostra Repubblica più efficiente e partecipata”.

 

Il ricco dibattito seguito con le centinaia di partecipanti, e moderato dal direttore di Città Nuova, Michele Zanzucchi, ha evidenziato la ricchezza che emerge da posizioni diverse: “la Costituzione deve venir fuori da questa dialettica” – ha concluso Minnetti (MPPU).

 

Sull'argomento leggi anche gli articoli di Marco Fatuzzo:

La riforma costituzionale cosa prevede/1

La riforma costituzionale cosa prevede/2

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons