Se avessi avuto più rispetto di me

Famiglie

«Sono sempre stata accogliente con mio marito, per temperamento e per fargli piacere. Mentre facevo passi indietro, mettendo a tacere la mia volontà, lui si prendeva sempre più spazio… Non aiutava in casa, decideva lui le spese, le uscite, gli amici da invitare. Quando tentavo di discuterne, invariabilmente mi trovavo davanti un muro e per amor di pace finivo col rinunciare. Poi cominciò a navigare in Internet e si dimenticò di me, finché scoprii che aveva un’amante, senza incontri, ma con chat tenere e fittissime. Lo costrinsi a cessare – per la prima volta sono stata ferma e determinata –, ho sofferto in un modo indicibile e ho cercato di perdonare.

«Se fin dall’inizio avessi avuto più rispetto di me, anche a costo di discutere fino a litigare, sarei stata più felice e il nostro matrimonio più saldo. Come conciliare il farsi dono per gli altri con il rispetto di sé, senza il quale si creano equilibri sbilanciati che finiscono per guastare i rapporti?».

Elisa – Firenze     

 

Dono per gli altri o rispetto di sé? Non sono termini contrapposti. Per donare sé stessi bisogna comunicare non solo i sentimenti positivi che fa piacere esprimere, con affetto, stima, gioia, ma anche quelli di delusione, rabbia, disagio, che costa manifestare perché sembra di dare un peso o di far soffrire. Ciò significa provare a dire: «Quando fai questo, mi sento umiliata, prevaricata»; «Questa cosa non mi piace, mi piacerebbe…».

A comunicare si impara (si legga al proposito Michele De Beni, Comunicare per amare – il dialogo nella vita di coppia, Città Nuova). Se lui alza un muro, può essere per difesa: si può diventare più sensibili nel capire quando è il momento giusto per parlare e riuscire a trovare quella calma eroica con cui, invece di sbottare in una reazione istintiva di attacco personale, proporre un disarmante: «Sai, io credo che…».

Si costruisce un rapporto, esprimendo idee, bisogni, aspettative e dubbi (oltre che ascoltare quelli dell’altro). Altrimenti, se “per amore di pace” fai credere che va tutto bene, quando non è così, non ti pare che sia falsità? Non è facile uscire allo scoperto, soprattutto se per carattere si è un po’ remissivi; ma occorre il coraggio di mostrarsi come si è, avendo fiducia in sé stessi e nell’amore dell’altro. E poi, se non lo fai, prima o poi scoppi.

Tu stessa ti sei accorta che altrimenti si finisce per fare due vite parallele, in cui ciascuno si sente solo. In questo modo si è più fragili e, per superficialità o per solitudine, indotti a illudersi che con un’altra persona sarebbe diverso…

La tua capacità di perdono ha dato a entrambi l’opportunità di cambiare. E di ricominciare. Potete ripartire da qui per costruire un rapporto più vero, nonostante le diversità di ognuno, nella sincerità, nello sforzo di capirsi.

spaziofamiglia@cittanuova.it

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