Scuola dell’Infanzia intitolata a Chiara Lubich

A Putignano, in provincia di Bari, la fondatrice dei Focolari è stata scelta come testimone di una pedagogia della fraternità e dell’amore verso i più piccoli e gli ultimi
Putignano

Inizia con una metafora sul pellicano, l’intervento di Ezio Aceti – psicologo dell’età evolutiva -, su Chiara Lubich educatrice, nell’ambito dell’intitolazione della scuola materna Spine Rossine alla fondatrice del Movimento dei focolari, il 29 gennaio scorso a Putigano in provincia di Bari.

La volontà di intitolare alla Lubich questa scuola, avviata con una raccolta di firme nel 2011 e arrivata all’approvazione del sindaco nel 2014, nasce dal desiderio di ispirare la pedagogia della scuola al valore della fraternità, che nella didattica si esplica nella capacità di trasmettere i saperi disciplinari ai più piccoli, nel modo in cui essi sono capaci di coglierli. In questo Chiara Lubich è stata di grande esempio, sminuzzando e rendendo digeribili i valori del vangelo a tutti e soprattutto agli “ultimi”.

«I testimoni – insiste con determinazione Aceti -, sono grandi maestri perché hanno attratto con la loro coerenza, hanno fatto ciò che hanno detto e per questo sono diventati ispiratori di giovani e adulti che in seguito li hanno seguiti. Chiara Lubich e Madre Teresa di Calcutta rappresentano di ciò un limpido esempio, esse attiravano per il carisma che emanavano, al di là dei loro discorsi e delle loro parole, e la loro presenza rappresentava per molti motivo di grande commozione. E’ importante sapere che i carismi sono per l’attualità, per il presente, e che non passano anche quando i fondatori dei Movimenti non ci sono più. Chiara Lubich, infatti, – prosegue Aceti – non ha inventato niente, ha messo a fuoco l'esperienza di Dio, facendone una nuova basata sull'unità, nel rapporto con le sue prime compagne. Per comprendere i fondamenti dell'educazione – secondo lo psicologo – dobbiamo eliminare alcuni pregiudizi»

Aceti ha ricordato grandi personaggi che, come Chiara Lubich, hanno saputo vivere un nuovo stile educativo. Simon Weil, filosofa francese, ad esempio, indicava l'attenzione come forma d'amore al prossimo che parla. Martin Buber, filosofo ebreo, esortava a  mettersi nei panni dell'altro, ad ascoltare in seguito le ispirazioni che ne derivavano e infine a comunicarle all'altro. Maria Montessori, pedagogista italiana, ha trovato un sistema didattico in cui ha dimostrato che se è possibile insegnare qualcosa ad un bambino con handicap, è possibile insegnarla a tutti i bambini.

Il pedagogo polacco, Janusz Korczak ha accompagnato i bambini del suo brefotrofio fino al momento della morte nel campo di sterminio di Trzeblinka. <non c'è="" più="" l'io="" ma="" è="" l'altro="" che="" mi="" fa="" esistere.="">L’ultimo elemento pedagogico indicato da Aceti è il testamento di Chiara Lubich: "siate una famiglia", amatevi a vicenda affinché tutti siano uno. Durante l’inaugurazione è giunto l’augurio di Maria Voce presidente dei Focolari, che auspica che il nome di Chiara possa essere uno stimolo a chiunque frequenti la scuola.

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