A Rumbek si fa scuola “Oltre le frontiere”

Sogni e speranze nel Sud Sudan grazie al progetto Beyond the Borders, realizzato dall'Istituto La Salle e dalla Fondazione De La Salle Solidarietà Internazionale Onlus, a sostegno di bambini e giovani a rischio di esclusione socio-educativa

«Proveniamo da una famiglia povera e il nostro Paese è in conflitto», racconta David Mayom, 16 anni, che frequenta la La Salle School-Rumbek in Sud Sudan. «L’importanza della nostra scuola è che per noi è lo strumento più potente per cambiare la nostra società. La mia speranza è che se ricevo un’istruzione di qualità posso fare qualcosa per la nostra gente, per i miei genitori».

Anche Major Mayom, 17 anni, sogna un futuro migliore: «Voglio diventare un medico e aiutare le persone. Se i giovani hanno la possibilità di terminare gli studi, saranno loro a cambiare la comunità da cui provengono, potranno tornare nella loro comunità e spiegare l’importanza dell’istruzione. Se otteniamo un’istruzione migliore, possiamo cambiare la nostra società».

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Sogni e speranze nel Sud Sudan, la più giovane nazione al mondo, che ha raggiunto l’indipendenza nel 2011. A causa di conflitti interni tutt’ora in corso, molte strutture educative sono state distrutte o convertite ad altri usi. Il livello di istruzione risente fortemente della mancanza di scuole, materiale didattico e insegnanti qualificati.

La scuola di Rumbek, nata come risposta all’urgente bisogno educativo del Paese, è uno dei progetti “Beyond the Borders” – Oltre le Frontiere, realizzati dall’Istituto La Salle e dalla Fondazione De La Salle Solidarietà Internazionale Onlus per raggiungere le comunità più vulnerabili nei 5 continenti.

Si tratta di iniziative che nascono in contesti difficili a sostegno di bambini e giovani a rischio di esclusione socio-educativa. «Andare Oltre le Frontiere vuol dire superare ogni fattore di divisione per rispondere alle sfide e ai grandi cambiamenti che il mondo sta vivendo e che si ripercuotono maggiormente sulle fasce più vulnerabili della popolazione, nei diversi angoli del mondo», si legge in una nota della Onlus.

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I progetti sono finalizzati a creare soluzioni educative innovative e inclusive per andare oltre le frontiere non solo fisiche, ma anche economiche, politiche ed educative. Tali iniziative si collocano sempre all’interno dei progetti delle Chiese locali per portare aiuto agli immigrati, ai rifugiati, ai senzatetto, ai giovani disoccupati, ai bambini che si trovano “alle frontiere”. I progetti prevedono la presenza in loco di una comunità composta da Fratelli Lasalliani, volontari laici e membri di altre congregazioni religiose.

A Rumbek, mentre è in corso la costruzione della nuova scuola ubicata su una proprietà di 48 ettari donata dai capi locali, le lezioni hanno già avuto inizio. Nel marzo 2018, infatti, 23 studenti hanno potuto cominciare il percorso di studi grazie alle strutture messe a disposizione dalla Loreto Sisters School. Nel marzo 2019 è iniziato il nuovo anno scolastico e 186 studenti hanno presentato domanda di ammissione alla scuola. Anche se l’obiettivo è che il nuovo edificio sia in grado di ospitare 300 studenti, attualmente c’è stata la possibilità di fare iniziare gli studi solo ad altri 45 studenti (per un totale di 78), anch’essi per il momento ospitati in due classi della Loreto Sisters School.

Intanto i lavori di costruzione della scuola procedono a pieno ritmo: è stato costruito un recinto per mettere in sicurezza la proprietà, acquistata un’auto per la scuola e completati i pozzi perforati (2 per la scuola e 4 per le comunità circostanti). Sono in fase di montaggio le strutture prefabbricate che consentiranno di avere a disposizione 8 aule, 2 laboratori e uffici amministrativi, dormitori per studenti, alloggi per insegnanti e la comunità dei Fratelli Lasalliani.

Grazie all’approccio educativo lasalliano, che prevede la tutela dei diritti dei bambini e interventi mirati al recupero dai traumi da loro subiti, è possibile far rinascere la speranza nell’intera comunità e tra i giovani. «La mia speranza – dice uno dei ragazzi – è che, dopo aver finito la scuola, sarò in grado di migliorare lo standard di vita della mia famiglia. Il mio sogno è diventare un pilota, e spero che un giorno trasferirò la mia gente da un posto all’altro».

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