Più virtuosi e con allegria? Sì, si può

La filosofia della “spinta gentile” per pungolare le persone e indurle a cambiare il modo di agire. Con un po’ di allegria e di intelligenza.
Cassonetti per la raccolta differenziata

Il caso è da manuale (ma reale). L’elegante e colto signor A., tutte le mattine, con il sole e con la pioggia, brandisce il sacchetto dell’immondizia di casa, lo infila in macchina e va a riporlo con cura in uno dei cassonetti del comune vicino, poco distante da casa propria. Nel comune a fianco, infatti, non viene imposta la raccolta differenziata e questo – mi confessa il signor A. – vale la fatica del breve viaggio. Il signor A. è in perfetta buona fede, agisce nelle pieghe dei regolamenti locali, molto spesso diversi da comune e comune, ritiene di rispettare l’ambiente. L’effetto non intenzionale della sua azione è che nel comune vicino aumenta il volume di immondizia e di conseguenza anche il costo di smaltimento pro capite. Cosa può convincere il signor A. a suddividere pazientemente l’immondizia?

 

Ogni giorno ci troviamo a risolvere problemi di questo tipo. Quando dobbiamo convincere nostro figlio a fare i compiti con più attenzione o a mangiare più verdura, quando dobbiamo indurre un nostro dipendente a lavorare di più o la moglie ad allacciare la cintura di sicurezza in auto.

In prima istanza ci appelliamo alle regole e alle coercizioni, che vogliono ottenere comportamenti virtuosi, imponendoli. Una strada che conosciamo bene, ma non sempre efficace (come dimostrato abilmente dal sig. A). Possiamo altresì dispiegare tutte le tecniche di convincimento che fanno leva su incentivi e premi, sulle motivazioni intrinseche, sulla forza suggestiva del buon esempio. Oppure?

 

Oppure possiamo lavorare sulla componente più emotiva e irrazionale delle persone, quella che non transita in prima battuta per i convincimenti e i princìpi morali. È la filosofia della “spinta gentile”, degli studiosi americani Thaler e Sunstein, che utilizza l’ironia e il gioco per pungolare le persone e indurle a cambiare il modo di agire. Qualche piccolo esempio: se mentre corro in auto lungo una curva pericolosa, le linee tratteggiate sull’asfalto si ravvicinano improvvisamente, avrò la sensazione che la velocità di guida stia aumentando e d’istinto sarò indotto a rallentare, anche in assenza di divieti. Se mentre mi libero di carte e giornali, un bidone elettronico mi fornisce informazioni sul numero di alberi che potrò salvare o su quanti vicini di casa compiono la stessa azione, sarò incentivato a ripeterla.

 

Sarò spinto ad uscire dal recinto del mio privato per approdare alla dimensione del “noi”. Piccoli pungoli, che ci posso rendere meno individualisti, più sociali e più virtuosi, nostro malgrado. Con un po’ di allegria e di intelligenza.

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