Pisa, solidarietà dopo il rogo

Fiamme ormai domate sul monte Serra, 700 persone evacuate. Cresce la rete solidale sul territorio
ANSA/RICCARDO DALLE LUCHE

Una coda di fuoco finale poco piacevole, quella che l’1 ottobre ha impegnato di nuovo vigili del fuoco e volontari nel pisano, nello spegnimento di alcuni roghi. Interessato questa volta il versante lucchese del monte Serra, dove la scorsa settimana, i devastanti incendio avevano costretto all’evacuazione temporanea ben 700 persone tra Calci e Vicopisano, bruciando ben 1300 ettari totali di bosco. I nuovi roghi boschivi, non di origine dolosa secondo il parer dei vigili del fuoco locali, si sono sviluppati in località Contra, nel comune di Camaiore, mandando in fumo un ulteriore ettaro, e a Pieve di Compito, nel territorio di Capannoli.

Già nel pomeriggio del 2 ottobre, le fiamme risultano però finalmente domate. Spento l”incendio, è necessario ora passare agli interventi di bonifica e salvaguardia, per i quali la giunta regionale della Toscana ha stanziato un milione e mezzo di euro da spendere entro la fine dell”anno.

Lo stesso presidente della regione, Enrico Rossi, ha fatto il punto con gli assessori regionali Federica Fratoni e Marco Remaschi, dietro il parere di tecnici e responsabili del settore antincendio boschivo regionale, del settore agricoltura, in dialogo con i consorzi di bonifica e con gli amministratori dei comuni danneggiati dal rogo, come i sindaci di Calci, Vicopisano, Buti e Vecchiano.

«Le risorse stanziate serviranno per i lavori di somma urgenza – spiega Rossi – la prima ipotesi prevede di impegnarne 850 mila per gli interventi forestali e di ripulitura, altri 350 mila per i lavori che i consorzi realizzeranno a valle attorno ai corsi d’acqua».

Una seconda fase, dopo i necessari rilievi e le stime, riguarderà la pianificazione di un riassetto idrogeologico più puntuale, laddove necessario.

«Con questo milione e mezzo – aggiunge Rossi – saranno coperte anche le spese per i lavori di somma urgenza già effettuate dai Comuni e il ripristino della strada provinciale sul Monte Serra”. Entro una settimana la delibera di dettaglio sarà pronta. Nei prossimi giorni i tecnici si incontreranno di nuovo».

Non è tutto: la Regione Toscana è in queste ore impegnata a raccogliere dalle amministrazioni comunali l’elenco dei danni provocati dal rogo, al fine di documentare la richiesta dello stato di emergenza nazionale, avendo già dichiarato quella regionale già una settimana fa, ad incendio ancora in corso.

«Spero che il Governo accolga la richiesta – commenta il presidente – e possa contribuire alle spese per la sistemazione delle famiglie che sono state sfollate, al ristoro dei danni subiti dai privati e al rimborso dei costi sostenuti dai volontari intervenuti per domare il fuoco».

Secondo i dati forniti dai tecnici regionali, le case inghiottite dal rogo e demolite risultano quattro, mentre altre otto hanno subito danni parziali: tre, tra queste, erano prime case.

Gli stessi uffici regionali stimano, sulla base delle rilevazioni satellitari, che per la ricostituzione dei mille e quattrocento ettari bruciati servirebbero complessivamente circa 8 milioni e mezzo di euro.

È stato altresì rilevato come il fuoco abbia percorso in alcuni casi terreni già percorsi dalle fiamme nel 2009 e 2011, dove oggi, degli alberi, è rimasta solo cenere, così come appare desolante buona parte del Monte Serra; il monte Verruca, ad esempio, appare pressoché una scura distesa lunare.

Oltre al bosco, sono stati danneggiati anche campi e olivete, ma sul sito di Artea è già stata attivata la procedura on line attraverso cui gli agricoltori potranno comunicare i danni subiti.

Le comunità locali intanto si attivano per sostenere le famiglie che hanno perso tutto: domenica 7 ottobre le parrocchie pisane devolveranno le offerte raccolte, attraverso la Caritas diocesana, alle persone che hanno subito danni dai roghi.

Il Fondo Ambientale Italiano (FAI), grazie alla mobilitazione degli utenti, vede già al primo posto tra i suoi Luoghi del cuore i monti pisani: questo significa che questi territori potranno beneficiare di fondi per lo sviluppo.

Avviata la raccolta di solidarietà anche dalla Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa toscana, così come anche quella via web, già partita in favore delle famiglie che hanno perso la prima casa come quello pubblicato dai colleghi di Qui News Pisa

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