Palermo si prepara per il Papa

«Vogliamo presentargli il vero volto della Sicilia, fatto non solo di emergenze e di mafia, ma di martiri del Vangelo e della giustizia», ha detto l’arcivescovo Paolo Romeo.    
Cattedrale di Palermo
Benedetto XVI sarà a Palermo il 3 ottobre prossimo, accogliendo l’invito che i Vescovi siciliani gli hanno rivolto lo scorso  23 maggio del 2009.

 

 

Così scrivevano nell’invito: «Una terra dalle profonde radici cristiane, nella quale numerosi uomini e donne lungo i secoli, accogliendo l’annuncio del Vangelo, hanno testimoniato Cristo con la santità della vita, spesso anche con il martirio. Di questa terra si vuole far conoscere al Successore di Pietro non solo la storia ma anche l’attuale impegno comune delle diciotto diocesi per la costruzione del Regno di Dio e per un servizio concreto a favore dell’uomo, radicato nel tessuto vitale dell’intero territorio dell’Isola».

 

Il Papa ha accettato l’invito. Sarà una giornata densa quella del 3 ottobre: la Messa celebrata presso la spianata del Foro Italico, la recita dell’Angelus, l’incontro con il clero e quello con i giovani di tutte le diocesi siciliane.

«Vogliamo presentare al Papa e al mondo – ha sottolineato mons. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana – il vero volto della Sicilia che non è fatto solo dall’emergenza rifiuti, dalla mafia e dai problemi sociali, ma da una storia che ha segnato i nostri santi».

 

Ha poi ricordato quello che i Vescovi hanno detto nel documento Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno in riferimento a tre «luminose testimonianze, come quelle di don Pino Puglisi, di don Giuseppe Diana e del giudice Rosario Livatino – i quali – ribellandosi alla prepotenza della malavita organizzata – hanno vissuto la loro lotta in termini specificatamente cristiani».

 

Ma come si sta preparando la città e la Sicilia? A parte un convegno, dal titolo Si fida di te. Lo sguardo del coraggio per una educazione alla speranza, e gli incontri il giorno precedente l’arrivo del Papa in venti chiese della città con laboratori e riflessioni, abbiamo voluto registrare un’esperienza interessante che coinvolge la comunità degli immigrati in Sicilia. Un gruppo di settanta giovani di 10 nazioni diverse (Italia, Ghana, Marocco, Sri Lanka, Mauritius, Bangladesh,  Filippine, Perù, Colombia ed Ecuador), da alcune settimane si incontrano per provare una coreografia che metteranno in scena il pomeriggio del 3 ottobre a Piazza Politeama in occasione dell’incontro di Benedetto XVI con i giovani siciliani.

 

«Vogliono essere – mi dice padre Sergio Natoli, responsabile dell’ufficio per la pastorale per le migrazioni dell’arcidiocesi di Palermo – il segno visibile,la punta di un “iceberg” di una realtà multietnica presente nel nostro territorio che ha deciso di camminare sulla strada del futuro, la strada dell’interculturalità».

«È questa la speranza che i giovani figli di immigrati, desiderano trasmettere a tutti gli altri giovani radunati a Palermo in occasione di questa visita», ha concluso Natoli. Oltre le polemiche sui costi e sui preparativi, si respira un’aria di attesa e si lavora alacremente.

 

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