Paesaggi e città

Per il fisico tedesco e premio Nobel Werner Heisenberg quello che noi osserviamo non è la natura in sé stessa, ma la natura esposta al nostro modo di interrogarla. Se poi la si fotografa si aggiunge il proprio modo di interpretarla. Sia che si tratti di paesaggi naturali o di spazi urbani, essa assume, in chi la ritrae attraverso l’obiettivo, un significato nuovo nel momento stesso in cui ci si sofferma a guardarla. Possiamo verificare questo assunto nelle immagini della mostra Sguardi da nord. Esse ci restituiscono la sensazione di un mondo incontaminato, di purezza non partecipe dell’intervento dell’uomo, che riflette la relazione fra l’uomo e l’ambiente circostante. Il paesaggio non è solamente una veduta, ma anche e soprattutto espressione di una storia, di un popolo, di una cultura cosciente di quei fattori evocativi che ci spingono a fotografare. Attraverso gli occhi e la sensibilità di sei giovani artisti, natura e ambienti domestici vengono osservati dal nord dell’Europa sino al nord dell’Italia. Il loro sguardo è accomunato da una falsa freddezza che tradisce un profondo coinvolgimento con la sfera emotiva dove la figura umana occupa una centralità. Ed è sempre protagonista sia quando sembra persa nel paesaggio, accennata nell’interno di una casa, affiorante dalla nebbia, che guarda assente, o che dialoga silenziosamente sulle sponde di un lago. La sua condizione, il suo manifestarsi, o la sua improvvisa scomparsa esprimono alle volte melanconia, disagio, ma anche una cosciente rassegnazione che non vuol dire perdita o sconfitta, bensì desiderio di libertà. È la natura, non intesa come tradizionale paesaggio, ma come luogo interiore. Diceva Jean Jacques Rousseau che la vita degli spettacoli naturali è solo nel cuore dell’uomo; per vederla bisogna sentirla. Ma c’è anche un paesaggio urbano come quello proposto da Lucio Fontana. Dal paesaggio all’architettura alle ombre, qualunque soggetto il fotografo modenese tratti gli conferisce bellezza, luce, forme inedite. Reinventa, a suo modo, il mondo e le sue figure, purché vi trovi la giusta misura di assonanze o dissonanze cromatiche. Anche il banale dettaglio di una strada qualsiasi nel caos della città, diviene al suo occhio un soggetto degno di attenzione, un’occasione ulteriore per restituire alla materia una sua dignità. Un lembo d’asfalto con tracce di vernici consumate diventa così una sorprendente composizione cromatica e di segni che rimanda alla memoria pittorica. Ed è come se ci indicasse, a noi comuni distratti, di saperci guardare attorno, per scoprire ciò che ci sfugge.

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