Omaggio a Carlo Vanzina

Scompare il regista sorridente, riservato e ironico, che ha dato vita alla fortunata serie dei cinepanettoni.

Ancora un’altra coppia di cinema che “scoppia”. Come per i fratelli Taviani, così ora i Vanzina, Carlo ed Enrico, si sono separati. Carlo è scomparso a 67 anni dopo aver lottato come un leone contro la malattia. Sorridente, riservato, ironico al punto giusto nel privato, insieme al fratello sceneggiatore Enrico, ha girato una settantina di film e ha dato vita alla serie fortunata dei “cinepanettoni”. Subissati dalla critica, amati dal pubblico.

Un cinema che ironizzava sui vizi e i difetti dell’italiano medio, omini e donnine superficiali, volgari e di basso gusto, espressione di una Italia vista con l’occhio “romano” che da Vacanze di Natale a Sapore di mare (entrambi del 1983), si presentava in mutazione rapida, trionfando nella saga natalizia del 1996 A spasso nel tempo.

Christian De Sica e Boldi, Diego Abatantuono e Jerry Calà, ma anche Raoul Bova, Isabella Ferrari e Valeria Marini: è folta la galleria di attori e attrici che devono molto a Carlo ed Enrico, al mondo grottesco, sotto sotto moralista benevolo, talora leggero fin troppo. Mai però cattivo.

Il clan Vanzina, i due figli del grande Steno, erano e sono espressione di un cinema romanocentrico che li ha nutriti sin dall’infanzia e a cui hanno dato molto. I film di Carlo forse non resteranno nella storia del cinema mondiale, ma nella nostra certamente. Erede ed interprete di grandi come Totò e Peppino De Filippo, con un occhio ad Alberto Sordi, Carlo ha fatto più ridere e sorridere che pensare, con quella scanzonata voglia di divertimento per uscire dalla routine che tutti in fondo abbiamo. Magari tavolta esagerando ad osservare una Italietta in evoluzione-involuzione. Ma sempre con naturale bonomia.

 

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