Olimpiadi 2016, inizia il conto alla rovescia

Sei mesi ai Giochi di Rio. 133, al momento, gli azzurri qualificati. Impianti quasi terminati, anche se desta qualche preoccupazione l’allarme “Zika”.
Stadio Maracana Rio de Janeiro foto Ap

“Non stiamo più nella pelle, la valigia è fatta e siamo pronti a partire. Pronti per una nuova avventura!”. In un tweet di qualche ora fa dell’Italia Team, com’è stata ribattezzata dal nostro Comitato Olimpico la delegazione azzurra che parteciperà ai Giochi Olimpici di Rio 2016, è condensato il sentimento comune di atleti, tecnici e dirigenti sportivi che si apprestano a vivere il prossimo appuntamento a cinque cerchi. In realtà, mancano ancora sei mesi, visto che il via ufficiale dei Giochi è fissato per venerdì 5 agosto quando al “Jornalista Mario Filho”, stadio più conosciuto come “Maracanã”, andrà in scena la cerimonia di apertura che inaugurerà la trentunesima edizione dei Giochi Olimpici estivi dell’era moderna. Sì, mancano ancora sei mesi, ma la “famiglia olimpica italiana” davvero “non sta più nella pelle”.

 

Lo si è potuto percepire chiaramente durante la presentazione del “Progetto Rio 2016”, avvenuta lunedì 1 febbraio, a Roma, alla Casa delle Armi del Foro Italico. Una presentazione davvero in grande stile, dove a fare gli onori di casa, e non poteva essere altrimenti, è stato il Presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha elogiato senza mezzi termini il lavoro portato avanti nell’ultimo anno e mezzo "con dedizione e passione" dal gruppo della preparazione olimpica del CONI, gruppo guidato dal vice segretario dello stesso comitato, ed ex canottiere, Carlo Mornati. Nulla è stato lasciato al caso, ogni sforzo è stato compiuto (e il lavoro non è ancora finito) per mettere nelle condizioni migliori possibili gli atleti e tutti i membri della delegazione italiana che la prossima estate partiranno alla volta del Brasile.

 

Alla data odierna sono 133 (80 uomini e 53 donne) gli azzurri già certi della partecipazione a Rio 2016, in rappresentanza di diciotto differenti discipline, ma le qualificazioni continueranno a ritmo serrato nei prossimi mesi e la speranza è quella di aumentare sensibilmente l’attuale contingente. In particolare, il CONI attende con una certa trepidazione di conoscere l’esito dei prossimi tornei di qualificazione che vedranno impegnate nell’ordine le nostre squadre di pallanuoto femminile (21-28 marzo in Olanda), pallanuoto maschile (3-10 aprile a Trieste), pallavolo femminile (14-22 maggio in Giappone), e basket maschile (4-10 luglio a Torino). Al momento, infatti, la qualificazione delle nostre rappresentative a squadre si sta rivelando davvero complicata, basti pensare che solo la pallavolo maschile ha già staccato il pass per il Brasile. Malagò, su questo fronte, professa comunque ottimismo: "in termini numerici e qualitativi saremmo soddisfatti se alla fine delle qualificazioni tre delle quattro squadre ancora in corsa potessero imbarcarsi con noi sull’aereo per Rio". Staremo a vedere.

 

Nel frattempo a Rio fervono i preparativi. Nella “città meravigliosa”, appellativo davvero calzante per la metropoli brasiliana situata in una delle più belle baie del mondo, tra il mare e la montagna, gli impianti in cui si svolgeranno le gare sono in fase di ultimazione. Il comitato organizzatore, a tal proposito, ha affermato nelle scorse settimane che il 95% dei lavori di costruzione è ormai terminato. Inoltre, nel mese di gennaio è stata ufficialmente inaugurata la nuova “Arena Carioca 1” (l’impianto da circa 16.000 spettatori che ospiterà i tornei di pallacanestro), e nei prossimi mesi saranno progressivamente inaugurati (e testati) altri otto nuovi impianti. Insomma, se solo la scorsa estate si registravano forti ritardi sulla tabella di marcia (era stato completato solo il 15% degli impianti!), in pochi mesi tutto sembra davvero cambiato e anche questa volta, come già accaduto in altre precedenti occasioni, in qualche modo la gran parte dei lavori sarà davvero completata in tempo. Purtroppo, per recuperare il tempo perduto, alla fine il prezzo da pagare sarà però ben più salato di quanto inizialmente stimato dal comitato organizzatore …

 

Comitato organizzatore, e Paese ospitante, che dopo le note grane (non ancora del tutto risolte) dovute al fortissimo inquinamento presente nelle acque della Baia di Guanabara, dove si svolgeranno le gare di vela, e del lago Rodrigo de Freitas, sede designata delle prove di canoa sprint e di canottaggio, nelle ultime settimane si è trovato a dover far fronte a una nuova emergenza. Parliamo, ovviamente, dell’allarme Zika, il virus sospettato dell’aumento delle gravi malformazioni registrate tra i neonati del Sud America. In diverse città brasiliane l’allarme Zika ha già portato alla cancellazione delle celebrazioni per il Carnevale, e il sindaco di Rio, Eduardo Paes, ha subito varato una serie di misure speciali per eliminare la zanzara “Aedes Aegypti” che trasmette il virus.

 

Dal prossimo mese di aprile, infatti, e sino alla fine delle Olimpiadi, i vari siti olimpici saranno periodicamente disinfestati: basterà? Antonio Spataro, direttore sanitario dell’Istituto di Medicina e di Scienza dello Sport, nel corso dell’incontro tenutosi a Roma ha informato presidenti, segretari e tecnici federali che il Comitato Olimpico Internazionale sta vigilando sull’allarme in atto, ed è a stretto contatto con le autorità brasiliane e con l’OMS per dettare le linee guida di sicurezza. Ma una certa preoccupazione, anche nell’affiatatissima “famiglia olimpica italiana”, al momento rimane.

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