Mio figlio mi ha confidato..

L’altra sera, dopo aver assistito insieme ad un’intervista televisiva ad un noto artista dichiaratosi gay, nostro figlio di 23 anni mi ha confidato di avere anche lui delle tendenze omosessuali. È stato un colpo durissimo. Ci siamo sentiti falliti come genitori. Ora non sappiamo più come andare avanti, come comportarci con lui…. Lettera firmata – Brindisi Il fenomeno dell’omosessualità, oggi anche ingigantito dai mass-media, è di scottante attualità e tanti sono gli interrogativi che suscita: omosessuali si nasce o si diventa? L’omosessualità è una semplice variante nel modo di vivere la sessualità? Fino a che punto i genitori ne sono responsabili?… In poche righe non è possibile dare una risposta esauriente a queste domande, tuttavia esiste un dato condiviso dalla maggior parte degli studiosi: la comparsa dell’orientamento omosessuale è dovuta ad un insieme di elementi biologici, educazionali, psicologici, sociali, ecc.; tra questi senz’altro vanno annoverati alcuni tipi di rapporti difficili con i propri genitori, che però da soli non sono in grado di spiegare del tutto il fenomeno. Da una parte, allora, bisogna essere molto attenti nel relazionarsi con i figli, specie durante l’infanzia, dall’altra non bisogna abbandonarsi, in occasioni come queste, ad inutili e frustranti sensi di colpa ma, prendendo eventualmente coscienza dei propri errori (ma chi non ha sbagliato e può ritenersi perfetto in campo educativo?), farne una pedana di partenza per nuovi percorsi, ricercando anche un’intimità familiare più ricca. Certamente bisogna dire con chiarezza il proprio pensiero: non può essere considerato come semplice variante un orientamento sessuale che nega sia la complementarietà dell’uomo e della donna, fonte di vita e di comunione, sia il valore della sessualità come incontro della diversità, punto di riferimento per ogni tipo di relazione. Tuttavia una persona possiede in sé un valore immenso, per cui non può essere considerata solo in base al suo orientamento sessuale. Per questo vostro figlio deve avvertire un profondo rispetto, un’accoglienza come e più di prima, una valorizzazione di tutte le sue qualità più belle. Se poi lui fosse d’accordo, potreste consigliargli un bravo psicoterapeuta che possa aiutarlo a ritrovare con pazienza e con impegno un orientamento eterosessuale e, qualora ciò non fosse possibile, ad accettare pienamente la sua condizione e magari nel tempo a saper controllare sempre meglio le proprie pulsioni sessuali. Questi risultati sono più facili da raggiungere, e tanti ci sono riusciti, se la sessualità non viene considerata solo come genitalità, ma come energia affettiva che aiuta a realizzare rapporti ricchi e significativi non strettamente legati alla sfera sessuale. Per questa ragione bisognerebbe aiutare vostro figlio a scoprire sempre di più nella sua vita quell’amore gratuito che contiene in sé delle risorse insperate.

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