Mille e un respiro

Un amico che contatto sempre con grande piacere, ma con parsimonia, come si fa con le cose troppo buone o troppo belle, per non consumarle in fretta è Beno Fignon, tornato a farmi visita nelle pagine della sua ultima raccolta di aforismi che si propone come il respiro di un’anima. Mille e un respiro è infatti il titolo del bel volume edito da Rubettino, vestito dei riflessi cangianti dell’arcobaleno che ride sui vortici del Cellina – li riconosco – e dentro le pagine dove spumeggiano mille afasie, affanni, affabulazioni, affabilità, come lui stesso definisce questa raccolta. E per restare ancora un poco sulle rive di quel suo fiume magico, come Beno racconta, apprendiamo che da ragazzo, scagliando sulle acque pugni di sassolini – par di vederlo con quel suo sguardo che è rimasto sempre birichino -, otteneva arpeggi. Così, questi suoi pensieri veloci ci sorprendono e al tempo stesso ci invitano a restare per gustarci, pagina dopo pagina, le gragniuole di sassolini che, una dopo l’altra, arriveranno. Sa mettere Dio al suo posto. E, nell’ordine, i nostri rapporti di uomini, con lui e fra noi, senza paura di apparire lui pure sbilanciato per gli ultimi. Dio non è giusto, È tutto sbilanciato a favore degli sbilanciati. L’inventore di miliardi di galassie ha svenduto ogni diritto d’autore per ricominciare da Betlemme. Il 2000 per cristiani e materialisti potrebbe essere l’occasione storica per purificarsi. Di solito alle terze bozze il testo è senza errori. Il problema più grosso rimane per quelli della cruna. Emigrati. Quando l’Africa ha spinto l’Italia sono nate le Dolomiti. Senza passato né futuro. Siamo al centro del tempo. Come Dio. Capire è il vero possesso. In quaresima non guardate la tv (card. Martini). Una Pasqua anticipata . Ogni zona geografica ha la sua quota di cronaca nera. Chi ha assegnato al telegiornale il ruolo di avvoltoio nazionale e internazionale?. Chissà se ti vergogni almeno del fatto che le famiglie incominciano a spegnerti. Dico a te, tv cassata. Chi ama le regole rispetta le gole. Chi ama l’uomo strapazza le regole . Prova, ragazzo, a barattare dieci serate di discoteca con un po’ di solitudine. Non quella della discoteca. Su tutto però vince una luce di speranza: È notte. Ma le albe sono infinite. Chissà perché fra tanti ho scelto questi pensieri. Certamente voi ne avreste scelti altri. Ma potrete farlo quando avrete il libro fra le mani, per riconoscervi in molti di loro, come ho fatto io, quasi guardandomi in uno specchio. Se ne esce, alla fine, come da una sauna salutare.

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