Una maratona per la pace

Nasce la "Rome Half Marathon Via Pacis", ispirata al tradizionale pellegrinaggio delle sette chiese che vedrà la partecipazione di squadre di calcio come Roma e Lazio, sportivi affermati e decine di migliaia di persone comuni. Afferma il vero senso dello sport: unire, superare le barriere, perseguire scopi comuni, costruire la pace oltre le divisioni delle guerre, delle religioni, delle razze. Per una comune umanità.

Pronti, partenza, via. È la prima maratona multireligiosa e nasce a Roma, capitale della cattolicità. Due le gare. Una mezza maratona competitiva di 21 chilometri che si snoda tra i più suggestivi luoghi simbolo: la partenza sarà da piazza san Pietro, passerà davanti alla sinagoga, transiterà di fronte alla moschea, alla chiesa valdese e ortodossa. La gara non competitiva partirà sempre da San Pietro e sarà lunga 5 chilometri. L’idea nasce dalla collaborazione tra Vaticano, Comune di Roma e la Federazione italiana di atletica leggera. Avrà luogo il prossimo 17 settembre. I principi che l’hanno ispirata sono: pace, integrazione, inclusione, solidarietà. Per le strade della capitale sono attesi decina di migliaia di donne, uomini, famiglie, anziani, giovani, bambini, sportivi, persone con disabilità, rifugiati ognuno con il suo messaggio, scritto, di pace che sarà depositato, a traguardo raggiunto, dentro alcune colonne trasparenti che simboleggiano le colonne della pace.

Un primo miracolo questa maratona lo ha già compiuto. In una affollata conferenza stampa nella Sala della Protomoteca in Campidoglio troviamo sullo stesso parterre, Vaticano, Comune di Roma e Coni. Seduti, tra gli altri, uno accanto all’altro Virginia Raggi, Sindaca di Roma, Giovanni Malagò, presidente del Coni, monsignor Melchor Sanchez de Toca del Pontificio consiglio della cultura intervistati da Lorena Bianchetti, direttore artistico della manifestazione. Una preziosa occasione di collaborazione in nome dello sport dopo esordi e relazioni istituzionali incrinate. Quasi che, per comprendersi, bisogna auto trascendersi e uscire da se stessi e guardare ad un mondo denso di guerre, spesso, dimenticate. La Sindaca Raggi vede lo sport come «lo strumento per una collaborazione concreta con il fine di raggiungere l’obiettivo della pace». Gli fa eco Malagò che ricorda come «nello sport non ci sono distinzioni, religiose, sociali, professionali, culturali, di razza. È già un’eccezione nel mondo in cui stiamo vivendo». Mario Pescante, membro del Cio, il comitato olimpico internazionale, sottolinea che questa maratona «dimostra che la vita deve continuare» nonostante le minacce del terrorismo. Per mons. Melchor Sanchez de Toca è ben evidente che una maratona è «perfettamente inutile per la pace», ma rientra in uno di questi gesti di assoluta gratuità che costruisce ponti, come recita un poema giapponese: «L’umanità si affacciò alla coscienza quando un uomo regalò un mazzo di fiori alla sua amata». Un gesto inutile, gratuito, ma che unisce, cuore a cuore, costruisce relazioni.

La manifestazione sportiva del 17 settembre è anche un no alla violenza, alla discriminazione, al razzismo e «vuole veicolare – secondo Luca Pancalli, presidente del comitato italiano paralimpico – messaggi universali. La maratona attraversa la città, coinvolge il territorio e lo sport può portare alla pace intera intesa come equilibrio personale, all’armonia declinata nella quotidianità e all’integrazione sociale».

Attraverso messaggi video di persone comuni e personaggi famosi come Lino Banfi, Annalisa Minetti, Massimo Giletti, Ricky Tognazzi, Simona Izzo, Nicola Piovani, e tanti altri ancora, sono stati invitati a partecipare alla mezza maratona che dal punto di vista tecnico non è particolarmente difficile e accessibile a tutti.

La maratona vuole dimostrare che «lo sport – secondo Alfio Giomi, presidente Fidal – è uno strumento inclusivo perché chiunque lo può praticare» ed è «in grado – conclude la Sindaca Raggi – di superare le barriere e unire le persone». Anche in campo sportivo: i giocatori delle squadre di calcio della Roma e della Lazio correranno insieme per le vie della città.

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