Luce bioraria

Al via le nuove tariffe per la bolletta della luce. Cosa cambia e come risparmiare.
Lampadine

Dal primo luglio è in vigore la nuova tariffa “bioraria” della luce. Vuol dire che ci sono due principali tariffe legate a due fasce orarie. La corrente elettrica ora costa di più dalle 8 alle 19 dal lunedì al venerdì e costa meno dopo le 19, nei fine settimana, sabato e domenica, e tutti i giorni festivi. È una buona occasione per ripensare i propri consumi elettrici e verificare se si riesce a risparmiare. La novità gradualmente riguarderà tutti gli utenti (24 milioni) che non hanno scelto, dal 2007 ad oggi, un nuovo fornitore di energia elettrica. Per sapere se ne siete coinvolti, occorre infatti l’installazione di un nuovo contatore elettronico, basta controllare nelle ultime bollette.  «Il vantaggio dei prezzi biorari – dicono all’Autorità per l’energia – è che consentono ad ogni singolo cliente di pagare l’elettricità consumata nei diversi momenti nel modo più equo».

 

Ma la questione non è poi così semplice. Come la mettiamo per chi lavora di notte e fa il bucato di giorno? E tutte le nonne e le casalinghe? Cosa dovrebbero fare? Aspettare le 19 per mettere in moto l’elettricità! Le categorie citate si troverebbero addirittura a pagare di più, se non cambieranno le loro abitudini. Fino al gennaio 2012, comunque, la variazione di prezzo fra le due fasce orarie non sarà superiore al 10 per cento. Prima di quella data, bisognerà imparare a concentrare la gran parte dei consumi di elettricità dopo le 19. E se concentreremo il 66 per cento dei consumi negli orari a minor costo riusciremo a risparmiare qualche euro.

 

Nel sito dell’Adiconsum, con dei semplici dati sui nostri consumi di elettricità, è possibile avere la lista delle tariffe più convenienti in base alle nostre abitudini. Si fanno delle scoperte interessanti e la tariffa Edison Web Luce appare, per ora, la più economica. Risparmiare elettricità è importante perché diminuisce il fabbisogno nazionale di energia, evitando la costruzione di nuove centrali e perché riduce l’impatto ambientale con meno produzione di anidride carbonica. È stato calcolato che, se l’insieme delle famiglie italiane spostasse il 10 per cento dei consumi nei periodi più favorevoli, si otterrebbe una riduzione di 450 mila tonnellate l’anno di anidride carbonica, equivalente alle emissioni di una centrale in grado di soddisfare i consumi di una città di circa 500 mila abitanti. Nell’insieme, il risparmio a favore della collettività delle famiglie e dei piccoli consumatori, sarebbe di oltre 200 milioni di euro l’anno. Per chi volesse saperne di più: 800166654 è il numero verde dell’Autorità per l’energia per informarsi sulla tariffa bioraria.

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