Lorca sembra Cechov

Donna Rosita nubile di Garcia Lorca, con una strabordante Giulia Lazzarini nei panni della governante, e una magnetica Franca Nuti, la zia della protagonista.
Donna Rosita nubile

Se volete godere dell’arte del vero recitare, con due veterane della scena ancora in forma smagliante, che giganteggiano con l’autorevolezza del loro mestiere, non perdetevi Donna Rosita nubile di Garcia Lorca, con una strabordante Giulia Lazzarini nei panni della governante, e una magnetica Franca Nuti, la zia della protagonista, entrambe con tocchi di ironia. Abituati ad un drammaturgo di passioni violente, di morte, qui, invece, lo scopriamo tessere una vicenda d’amore stemperata dentro un’atmosfera quasi cechoviana. Dove la vita di una famiglia di una cittadina di provincia sembra scorrere a rilento, e si dovranno fare i conti con la svendita della casa per problemi economici. Perno della storia Rosita, innamorata del cugino e ricambiata con promessa di matrimonio. Attenderà invano per anni il suo rientro dall’Argentina, nutrito di lettere zeppe di bugie. Lui non ha avrà il coraggio di dirle che ha sposato un’altra; e lei vivrà nella speranza del ritorno, sapendo in cuor suo di aver coltivato un’illusione.

Dramma tenero e crudele del silenzio, del non comunicarsi le cose importanti, della fedeltà alla memoria di un amore. Non mancano i previsti canti e balli, nell’ariosa regia “strehleriana” dello spagnolo Lluìs Pasqual, tra scene di tulle trasparenti, con la brava Andrea Jonasson che cede però a scarti melodrammatici.

 

All’Argentina di Roma e in tournèe. Produzione Piccolo di Milano.

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