L’innovazione sociale per l’impresa civile

Una summer school nell'eremo di Avola che lo scorso anno ospitò il primo laboratorio di economia civile siciliano. Tra gli allievi imprenditori, studenti e anche il vescovo
Summer school Avola

Dopo l’inaugurazione del Laboratorio di economia civile dello scorso mese di gennaio, l’Eremo della Madonna delle Grazie di Avola (Siracusa) riapre le porte agli appassionati dell’economia. A distanza di alcuni mesi ne è stata fatta di strada: si è costituita l’Associazione che darà seguito ai buoni propositi espressi nelle fredde giornate all’inizio del 2012 ed è stata organizzata la prima Summer School sul tema “ L’innovazione sociale per l’impresa civile”.

La Summer School ha preso il via in questi giorni: 30 gli iscritti tra imprenditori, studiosi e altre persone comunque interessate a vario titolo; 12 unità didattiche, 2 workshop per sperimentare metodologie e strumenti, 19 docenti. Una realtà quindi di ampio respiro (ben supportata dal coordinatore scientifico, Maria Olivella Rizza, docente di economia alla facoltà di Scienze Politiche di Catania) che pone le fondamenta di un percorso che si apre a prospettive concrete di approfondimenti culturali e professionali dell’economia civile in tutta Italia. I prossimi appuntamenti infatti saranno a Napoli e Torino.

Anche il Vescovo della diocesi di Noto, monsignor Staglianò, sta partecipando ai lavori dando un personale contributo di cultura e di esperienza. Il suo intervento non ha nulla dell’ordinario saluto di benvenuto, ma spazia da riferimenti filosofici a quelli storici, dalle prospettive della pastorale diocesana all’impegno dei cattolici "che dovrebbero essere sulle strade, anche quelli che non sono mai in chiesa".

La scuola si snoda su quattro giornate: in ciascuna è previsto un tema centrale che viene sviluppato in diverse prospettive. Si è iniziato con il concetto di innovazione sociale, ora si sta proseguendo con il tema sull’imprenditore civile. "Prima di entrare nello specifico dell’imprenditore civile – esordisce il prof. Luigino Bruni a cui è stata affidata questa parte del programma – cerchiamo di capire a quale tipo di imprenditore facciamo riferimento e cosa intendiamo per civile". Da qui l’ampia panoramica storica e teorica per entrare nella declinazione dell’imprenditore: ama il rischio ma non l’azzardo, dorme tranquillo anche tra mille incertezze, si lancia con entusiasmo nelle innovazioni – creando ulteriore ricchezza -, lavora sodo e non vive di speculazioni.
Ma cosa rende incivile un imprenditore? "Nulla – taglia corto Bruni – perché l’imprenditore o è civile o non è". La sua forza è nel mutuo vantaggio, nella reciprocità che è ben oltre l’altruismo.

Il dialogo segue ricco, anche se il tempo passa veloce e occorre lasciare lo spazio ad ulteriori approfondimenti. Ma accanto alle domande sorgono anche gli interrogativi di chi, in Sicilia, sperimenta l’amarezza delle difficoltà a lavorare in cooperativa (la tradizione popolare vuole che ‘In Sicilia non maturano né banane né cooperative’), di chi si ritrova imprenditore per tradizione familiare e non per vocazione personale, di chi vorrebbe avere il posto fisso e invece si deve improvvisare imprenditore ma non sa se ce la farà.
C’è molta attesa per gli approfondimenti dei prossimi giorni: i professori Zamagni, Faldetta e Guarnaccia, tracceranno le linee conclusive di queste giornate aprendo la strada al prossimo appuntamento.

Il programma completo della scuola e la presentazione dell’Associazione sono sul sito www.laboratorioeconomiacivile.it. L’aggiornamento in tempo reale sulla scuola è sulla pagina FB Laboratorio Economia Civile Avola Antica  

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