L’infedele

L’INFEDELE Sabato, ore 20.40 – LA 7. All’inizio di questo suo programma Gad Lerner, autore e conduttore, avvisa: “Guardate che su Raiuno c’è Morandi, e su Canale 5 c’è Maria De Filippi? Qui, invece? ” È dunque una sorta di sfida, la sua: offrire un dibattito su problemi di attualità nell’ora canonica del varietà. C’è uno studio diviso a metà, con due contrapposti gruppi di pubblico, due filmati per illustrare posizioni differenti sul tema scelto, con due portavoce; e ci sono due conduttori, ma l’interesse si concentra su Lerner ed è lui, pensiamo, l’infedele del titolo, che in qualche modo vuole restare al di sopra delle parti, mentre per la sua storia e per la sua identità “dovrebbe” schierarsi. Lerner interroga e provoca gli esperti e gli opinionisti dell’una e dell’altra parte, specie quando il dibattito perde di mordente o divaga dall’argomento centrale. Il tema della prima puntata è stato: “La guerra di Bush contro Saddam: che fa l’Europa?”. Diciamo subito che durante la trasmissione non c’è stata la tentazione di passare ai varietà delle altre reti, e che alcune affermazioni dei partecipanti hanno suscitato riflessioni personali. Resta però l’impressione, dopo questa prima puntata, che un dibattito a più voci su un tema tanto complesso ha rischiato da un lato di apparire ormai quasi scontato; dall’altro di dar voce ad affermazioni di stampo strettamente ideologico che non c’è stato il modo di chiarire o approfondire, come è successo quando qualcuno ha parlato del fondamentalismo cattolico degli Usa (?), o quando si è equiparato ogni religione al fondamentalismo. È ormai risaputo che anche i dibattiti televisivi sono diventati uno spettacolo (infatti sono considerati dei talk show) a cui lo spettatore assiste e al più parteggia per l’uno o per l’altro, senza ricevere una reale informazione. Ma ricordiamo che lo stesso Lerner, tempo fa, ha affermato che l’attenzione ai destinatari è per lui elemento portante della comunicazione. Ci auguriamo che nelle prossime puntate, forse scegliendo con più attenzione gli ospiti, il dibattito offra un’informazione maggiormente mirata al telespettatore. DONNE ALLO SPECCHIO Dal lunedì al venerdì- 16.50 – LA 7. È il gioco degli specchi che rimandano le immagini della conduttrice e delle sue ospiti a costituire la sostanza di questo salotto al femminile. Una regola dell’ospitalità, un tempo, era quella che ricordava alla padrona di casa di vestirsi sobriamente e semplicemente, per far meglio risaltare le ospiti. Qui la conduttrice ama proporsi ed esporsi vistosamente, mentre interroga – sull’amore, la seduzione, il primo incontro, l’abito che si ama indossare, il regalo importante (il brillante?), l’ideale di uomo, le rinuncie e i sacrifici fatti per amore e via discorrendo – le sue due ospiti, che si prestano al gioco. Di solito c’è una donna dello spettacolo (un’attrice, una top model, una primadonna televisiva, tutte belle e bellissime), affiancata a una donna di potere, una manager, il cui nome e il cui volto è meno noto, non bellissima, forse più interessante, ugualmente se non più elegante. Attente a dare di sé l’immagine che ci vogliono mostrare, rispondono con disinvoltura alle domande “indiscrete e rivelatrici” che permettono loro di dare risposte accorte, sovente sagge ed equilibrate, che in qualche modo sembrano quelle del buon senso comune. Come è ovvio tutto rimane alla superficie, come succede, appunto, in un salotto. FA’ LA COSA GIUSTA Dal lunedì al venerdì- 17.25 – LA 7. “Se hai una decisione da prendere e hai voglia di parlarne – ci dice Irene Pivetti, con il suo fare imbronciato e diretto – vieni da noi”. È questa la sostanza del suo talk show. Venendo subito dopo le bellissime ed elegantissime di Donne allo specchio, questo Fa’ la cosa giusta ci fa tornare bruscamente ai volti, agli abiti, agli atteggiamenti di gente comune, che sente la necessità, per prendere una decisione importante, di raccontarsi in tv e di ascoltare altre due persone che, di fronte allo stesso bivio, hanno preso decisioni opposte. I problemi sono vari: un figlio adottato: è giusto che arrivato alla maggiore età la madre cerchi di rivederlo? L’omosessualità: dichiararla o nasconderla? I figli grandi che restano in casa dei genitori: continuare la convivenza o invitarli all’indipendenza? La calvizie: accettarla o rimediare con un trapianto? La Pivetti è brava nell’ascoltare e nel condurre, e come sempre la realtà ha una sua presa, anche se rimane una sottile sensazione che si tratti di una realtà costruita in funzione della tv.

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