I lettori, la nostra forza

Un'informazione “Libera. E chiara”, come recita la nostra campagna pubblicitaria è possibile grazie all'impegno condiviso da chi scrive, chi legge, chi promuove  

Che avessimo un pubblico di lettori attenti e partecipi, esigenti e impegnati, lo abbiamo sempre saputo. La forza principale della nostra “squadra”: così li avevo definiti nel mio primo editoriale da direttore, nel luglio dello scorso anno. 

Mai come in questo periodo questi lettori – che sempre ci stimolano, ci interpellano, ci criticano anche, per aiutarci a fare meglio, insomma non ci lasciano comodi – li abbiamo sentiti al nostro fianco. Il Punto del numero scorso in cui, a partire dalla campagna pubblicitaria di quest’anno “Libera. E chiara. L’informazione quando cerca la verità”, spiegavo come vuole essere l’informazione di Città Nuova, ha suscitato numerosi commenti. «Che coraggio ci vuole per puntare a un’informazione indipendente. Non vi preoccupate di dispiacere a qualcuno?». «Dirigere un giornale in questo periodo “caldo” esige nervi saldi, pacatezza e determinazione. Grazie e auguri, Città Nuova, siamo con voi». E ancora: «Sul Punto di ottobre parli del bisogno di avere “lettori liberi, che non hanno le coscienze addormentate”. Cosa si chiede oggi ad un lettore?».

Le osservazioni e le domande si legano molto tra di loro e ci sarebbe parecchio da commentare a riguardo. In estrema sintesi potrei dire che per chi, come noi, non ha poteri economici alle spalle, puntare ad un’informazione libera è da una parte più semplice, non dovendo rispondere a dei “padroni”; dall’altra, certamente, è più impegnativo perché dobbiamo rispondere invece alla “Verità” della quale siamo sempre in ricerca, mentre ci muoviamo nel panorama mediatico che sull’altare del dio quattrino sacrifica persone e valori. Ecco perché i nostri lettori, quelli che descrivevo all’inizio, sono la nostra forza, quelli che danno fiato e gambe alla nostra proposta culturale. Non solo fruitori dei nostri articoli, quindi, ma molto spesso protagonisti di quanto scriviamo, “sentinelle” nel territorio che ci segnalano storie positive, ma anche denunciano il degrado economico, morale, civile a cui possiamo dar voce insieme. 

Lo scorso 13 ottobre abbiamo realizzato il Cn day, un expo, mi verrebbe da dire, di una parte di quanto i lettori di Città Nuova realizzano e promuovono con noi nei diversi territori. Uno streaming che ha raccontato e collegato l’Italia da Nord a Sud, sui tanti fronti che ci vedono impegnati come Gruppo editoriale. Una trasmissione semplice, senza pretese… televisive, ma che ha privilegiato la forza della vita reale. Tra i tanti commenti giunti a caldo ne cito solo due. «Oggi con il Cn day ho scoperto che non siamo soli – scrive il proprietario di una libreria che ci ha conosciuto in quest’occasione –, che possiamo contare su un numero nutrito di persone, di forze e di passioni come non sentivo da tanto tempo. Siamo un tassello minuscolo del cosmo, del pianeta, eppure così vivi che, come le formiche, possiamo spostare le montagne. Oppure provare a risalirle». «Una condivisione di sogni che insieme trova la sua radice». 

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