L’Ente dello spettacolo in laguna

La multiforme attività dell’Ente guidato da don Dario Edoardo Viganò ha offerto ai visitatori alcune ghiotte possibilità di incontro nelle due settimane della rassegna.
C. Capotondi

La multiforme attività dell’Ente guidato da don Dario Edoardo Viganò ha offerto ai visitatori alcune ghiotte possibilità di incontro nelle due settimane della rassegna, nell’ampio e ordinato stand dell’Hotel Excelsior. Tanti gli appuntamenti. Dalla presentazione del videoclip del brano Come Bud Spencer e Terence Hill dei Controtempo con la presenza dei due celebri attori, al dibattito su “Cinema e primavera araba”, all’incontro col regista russo Aleksander Sokurov – quasi una premonizione del futuro vincitore del Leone d’oro –, fino al Premio Robert Bresson ai fratelli Dardenne.

 

L’incontro con i due cineasti belgi, nella dodicesima edizione del premio, è stato particolarmente vivo, così come quello con Sokurov per la forte tensione morale nelle opere di questi autori. I quali continuano a fare un cinema di riferimento, anche se con tematiche differenti, ma sempre teso a una forza espressiva di contenuti “naturalmente cristiani”. Che è poi lo scopo dell’attività dell’ente e ciò che guida appunto Viganò, insignito del premio “Una vita per il cinema” insieme al regista Francesco Patierno, all’attrice Cristiana Capotondi e al critico Carlo Montanaro.

 

Ma i premi si sono susseguiti in una piccola valanga, come quello della “Navicella” (A simple life) e del “Signis”, (Faust di Sokurov) a riprova della presenza attenta del mondo cattolico ai valori sottesi nel cinema.

Fra le presentazioni di libri, infine, il testo di Mario Dal Bello, I Ricercati, padri e figli nel cinema italiano contemporaneo (Effatà).

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